(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Diciannove Gran Premi ed altrettante
Sprint Race non sono bastati a Francesco Bagnaia per confermarsi
campione del mondo, né ad alcuno dei suoi avversari per
sfilargli in anticipo lo scettro. Nemmeno a Jorge Martin, che ne
è stato il principale contendente per gran parte dell'anno ed è
rimasto l'unico a potergli succedere.
Ed uno spiraglio sul futuro del pilota sembra essersi aperto,
anzi due. Il primo porta alla Ducati del team Mooney VR46 che
perderà Luca Marini, destinato a rilanciare la Honda. Il
secondo, clamoroso, proprio al marchio giapponese, se non
dovesse arrivare Miguel Oliveira. Ha un raggio temporale più
breve l'esito della lotta per l'iride. Come accennato, Bagnaia
parte per Valencia con un rassicurante margine da gestire (21
punti su 37 in palio) e il morale in ascesa, dopo che il Qatar
sembra aver indirizzato la corsa al titolo. Se il torinese aveva
pagato dazio nella Sprint ad un gomma non performante, a Martin
è andata peggio perché la posteriore fallata l'ha pescata
domenica, giocandosi un bel gruzzolo di punti. A fine giornata
ha puntato l'indice contro il costruttore, con una reazione
addirittura eccessiva visto che è arrivata a mente fredda, segno
della consapevolezza che quel decimo posto - peggior piazzamento
del 2023, ritiri esclusi - probabilmente gli costerà caro.
Intanto Pecco può gioire, pur consapevole che in Spagna "non
sarà facile perché 21 punti non sono comunque abbastanza per
potersi rilassare". Voleva vincere, è giunto secondo, ma ha
rischiato di rovinare tutto all'ultimo giro, nel tentativo di
superare Di Giannantonio. A Valencia potrebbe confermarsi
campione già dopo la gara Sprint, benché Martin si sia
dimostrato uno specialista del genere, vincendone sei. Ma a
Pecco basterà guadagnare altri quattro punti per essere il primo
a concedere il bis dagli anni del Marquez piglia tutto. (ANSA).