(ANSA) - ROMA, 08 DIC - Il Napoli cade ancora in casa, dopo
l'Atalanta la Lazio che nelle ultime stagioni e' la bestia nera
del Maradona. E cambia la classifica: ora in testa c'e'
Gasperini, che con la Dea e' in piena corsa per lo scudetto.
Baroni invece si gode una Lazio a pieno regime, ora terza pari
punti con Fiorentina (all'ottava vittoria di fila) e Inter,
mentre Juve e Milan perdono terreno, Comunque sia, in vetta e'
un'avvincente corsa a cinque: ora Atalanta 34, Napoli 32, Inter,
Fiorentina e Lazio 31. E al prossimo turno Lazio-Inter. Al
Maradona, Napoli e Lazio sotto la pioggia danno vita uno scontro
piu' equilibrato di quello in Coppa Italia di giovedi', perche'
Conte schiera stavolta tutti i titolari. Ma l'esito e' analogo,
e l'1-0 firmato da un gran gol di Isaksen nel finale, su
splendido lancio di Noslin, e' meritato. Per Conte un piccolo
campanello d'allarme, perche' il Napoli ha attaccato, ha creato
(poche) occasioni, ma non e' mai parso cattivo o incisivo.
Lukaku non si sblocca, e la terza sconfitta in campionato e'
anche la seconda in casa contro squadre di vertice, dopo il ko
piu' spesante con l'Atalanta. Sorride invece Baroni: manovra e
compattezza della Lazio sono una promessa di nuovi successi. Con
l'ottava vittoria consecutiva (di misura su un generoso
Cagliari) la Fiorentina risponde alla nona di fila dell'Atalanta
e disegna una serie A sempre piu' avvicente. Delle tre grandi
tradizionali resiste spavalda solo la favorita Inter, mentre il
Milan arranca in un limbo di altalenante mediocrità. Quanto alla
Juve, sempre falcidiata da infortuni a raffica, continua ad
essere l'unica imbattuta, ma il dato poco consola Thiago Motta
perchè e' arrivato il nono pareggio e stavolta, a fatica, contro
i suo ex del Bologna che stavano per infliggergli una cocente
delusione. Si toglie forse definitivamente dalla zona
retrocessione il coriaceo Empoli che travolge in trasferta un
Verona sempre più in crisi, che potrebbe esonerare il tecnico
Zanetti. In attesa di Monza-Udinese, il Como conquista un punto
prezioso a Venezia in una gara flagellata dal pioggia e dal
vento, ma il 2-2 è l'ennesima delusione per i padroni di casa e
per il suo allenatore Di Francesco, sempre in bilico, anche per
un gol nel recupero annullato su segnalazione del Var. La
Fiorentina fa sul serio: il dramma sfiorato col grave malore di
Bove poteva deprimere i viola che hanno reagito invece con
carattere. Tutti a sfare la spola con l'ospedale di Careggi e
oggi il suo amico romano Cataldi gli ha dedicato il gol che ha
steso il Cagliari in una gara non facile, gestita con consumato
mestiere da un gruppo maturo. Palladino ha gestito il turnover
affidandosi a De Gea, Comuzzo, Gosens, Adli e Cataldi, poi in
corso d'opera sono entrati anche gli altri big Kean, Colpani e
Gudmundsson. Il Cagliari nella ripresa ha cercato di recuperare
ma la difesa viola ha fatto buona guardia. Otto vittorie di fila
la Fiorentina non le ha messe in fila neanche negli anni dei due
scudetti, ma nel 1960 con la squadra di Carniglia e Hamrin
finita seconda. Per aspettare il recuperato della gara con
l'Inter bisognerà probabilmente aspettare febbraio, ma intanto
nelle prossime gare la Fiorentina avrà un probante tour de force
con Bologna, Juventus e Napoli. La serie A al momento è divisa
in vari tronconi: Atalanta, Napoli, Lazio, Inter e Fiorentina si
battono per scudetto e zona Champions. La Juve prova ad
agganciarsi come, con minori possibilità, Milan e Bologna che
devono recuperare una gara. Poi c'e' un gruppo di squadre che
stazionano a centroclassifica, fra le quali la Roma, che ha dato
un primo segnale di tardivo risveglio travolgendo il Lecce, e la
sorpresa Empoli che ha stravinto a Verona. Impressionante la
prova dei toscani cha hanno confezionato un 4-1 nel primo tempo
grazie a una doppietta dell'ispirato Sebastiano Esposito
(contemporaneamente ai suoi fratelli Salvatore e Francesco Pio,
in gol in serie B con lo Spezia). Per il Verona, al quarto ko di
fila (e con la peggiore difesa con 37 gol subiti) sembra
imminente l'addio in panchina di Zanetti. Alla corsa salvezza
partecipano anche Monza, Lecce e Cagliari, oltre a Como e
Venezia che si sono sfidate in un delicato incontro in un clima
da tregenda, con pioggia e vento protagonisti. Il Venezia passa
con Nicolussi Caviglia il cui tiro viene deviato casualmente da
Pohjanpalo. Nella ripresa il vento disturba Candela che infila
goffamente nella propria porta. E i lombardi arrivano al
sorpasso con una conclusione perentoria di Belotti, al suo 114/o
centro in serie A. Sembra un destino crudele per i veneti, ma
una prodezza da calcio d'angolo di Oristanio, con una
traiettoria che diventa letale anche per il forte vento, beffa
Reina e confeziona un pari che fa piu' comodo al Como. Il
Venezia rimane malinconicamente ultimo e staccato, e recrimina
per un gol nel recupero di Nicolussi Caviglia cancellato dal Var
per un millimetrico fuorigioco di Pohjanpalo. (ANSA)