"Sono state fatte cose gravissime, contro le regole e contro l'etica dei Carabinieri. Non ci sono attenuanti. Non posso anticipare l'esito della commissione interna, il primo atto è stata la sospensione ma penso si debba andare oltre". Lo ha detto la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, parlando a Porta a Porta in onda stasera dei due Carabinieri accusati di stupro a Firenze. "Bisogna far lavorare le inchieste, ma di fronte a fatti del genere bisogna mettere in atto le azioni più forti e nette", ha aggiunto.
Sarà ascoltato molto presto, questione di giorni se non di ore, il più giovane dei due carabinieri accusati di aver violentato due studentesse Usa a Firenze. Il militare potrebbe decidere di presentarsi volontariamente negli uffici della procura accompagnato da un legale, come ha fatto il suo collega. In caso contrario, gli inquirenti non tarderanno a chiamarlo: "Se non viene sarà convocato", ha affermato il procuratore capo Giuseppe Creazzo parlando della vicenda, "nella quale - ha aggiunto - l'Arma è la parte lesa".
"Fin dal primo momento - ha precisato Creazzo - i carabinieri hanno partecipato attivamente e con determinazione alle indagini", affidate alla polizia. Gli accertamenti degli investigatori proseguono, in attesa dei risultati delle analisi effettuate sulle tracce biologiche repertate nel palazzo dove sarebbe avvenuta la violenza, finalizzati a un confronto del Dna. Al vaglio anche un 'mini-video' di circa un secondo, girato col telefonino da una delle studentesse Usa, in una situazione di confusione e probabilmente ancora all'interno del locale dove sono intervenuti i carabinieri su richiesta del titolare, che tuttavia difficilmente potrà essere utile alle indagini perché la persona che si vede, sebbene in divisa da carabiniere, non è identificabile. Il più anziano dei militari nei giorni scorsi ha ammesso davanti alla pm Ornella Galeotti di aver avuto un rapporto, ma consenziente, con una delle ragazze. Circostanza che non basterebbe a sollevarlo dall'accusa di violenza sessuale, che si consuma, spiega l'art. 609 bis del codice penale, "anche abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto", che nel caso in questione sarebbero state determinate dallo stato di alterazione dovuto all'assunzione di alcolici. Le due studentesse, come emerso dai primi risultati degli esami ematici eseguiti in ospedale, avevano bevuto molto.
Grazie a delle tabelle scientifiche, si spiega in ambienti della procura, si procederà a determinare l'esatto tasso di alcol nel sangue delle studentesse tre ore prima del loro arrivo in ospedale, ossia quando sarebbe avvenuta la violenza, per stabilire quanto non fossero, almeno da questo punto di vista, in grado di difendersi. Come previsto dalla procedura del 'codice rosa' riservata alle vittime di violenza, i campioni prelevati alle ragazze sono stati inviati al laboratorio di tossicologia della Asl in regime di catena di custodia e prelevati in due aliquote, una delle quali verrà congelata e conservata per un anno o fino alla fine dell'eventuale procedimento giudiziario. Nella vicenda è intervenuto anche il Comune di Firenze, che ha annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento. Per la ministra della difesa Roberta Pinotti, già intervenuta nei giorni scorsi per condannare l'episodio, "quanto accaduto è di una gravità inaudita. "Seguiamo il lavoro della magistratura, ha detto, ovviamente saremo inflessibili".
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