(ANSA) - PRATO, 27 DIC - Nessun servizio di pulizia, un pasto al giorno al posto dei tre previsti dalla convezione e altre irregolarità. Queste le accuse che hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per la presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli e l'interdizione dalla professione per 9 mesi per i due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus, che fa capo allo stesso consorzio, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Prato nella gestione di 8 centri di accoglienza straordinaria (Cas) per richiedenti asilo, situati a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano. Frode nelle pubbliche forniture l'ipotesi di reato al centro dell'inchiesta condotta dalla digos di Prato e che ha portato all'emissione delle misure cautelari nei confronti della presidente di Astir e dei due legali rappresentanti della coop Humanitas. A Giuntoli contestata anche l'accusa di minacce nei confronti di tre dipendenti del consorzio.
L'inchiesta era partita all'inizio dell'estate scorsa in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini di Poggio a Caiano. Secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica Giuseppe Nicolosi alcuni dei profughi ospiti delle strutture sarebbero stati "costretti a recuperare dalla spazzatura le lenzuola per coprirsi, oltre che "a accendere fuochi in giardino per poter cucinare". La polizia ha documentato le irregolarità con immagini fotografiche e video.
In seguito al suo coinvolgimento nell'inchiesta Pintus "si è autosospeso dall'incarico di vice direttore della Caritas diocesana di Prato che, si precisa, è estranea alle indagini e non si occupa neanche dei Cas a Prato e provincia. Pintus, che tra l'altro è diacono, "fino al 29 giugno di quest'anno, giorno in cui è stato nominato vice direttore della Caritas, ha ricoperto la carica di presidente della cooperativa Humanitas, appartenente al consorzio Astir. La scelta di autosospendersi dall'attuale incarico è stata presa in attesa che la sua posizione venga chiarita".
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