(ANSA) - LUCCA, 20 FEB - Per anni avrebbe somministrato alla
figlia, senza prescrizione medica, potenti farmaci
antidolorifici, contenenti anche oppiacei, fino a causarle gravi
danni alla salute. La donna, un'infermiera lucchese di 50 anni,
era convinta che la ragazza soffrisse di una malattia
invalidante e riteneva di curarla meglio personalmente, senza
consultare medici. Ieri a Lucca la donna è comparsa di fronte al
gup Simone Silvestri al quale il suo avvocato difensore ha
presentato una richiesta di rito abbreviato. Molteplici le
accuse per la 50enne: dai maltrattamenti in famiglia alle
lesioni personali aggravate sino al peculato in quanto, per
l'accusa, la donna avrebbe in parte sottratto in ospedale a
Lucca una serie di farmaci. La vicenda era emersa alla fine del
2017 dopo un ricovero urgente della figlia. Ma anche dopo che
era stata dimessa la madre avrebbe continuato a 'curarla' a modo
suo, facendole assumere farmaci contenenti oppioidi, tanto da
causarle uno stato di abuso e una dipendenza.
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