(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Caro Vittorio, ho avvertito, in sintonia con gli autori dell' Anac e con tutti i cineasti che vorranno condividere questa mia, la necessità di scriverti per dirti pubblicamente e in modo incondizionato la nostra vicinanza in queste ore difficili della tua vicenda umana" comincia così la lettera aperta di Pupi Avati firmata già da numerosi altri registi e personalità dello spettacolo, da Giuseppe Tornatore a Matteo Garrone, da Marco Bellocchio a Stefania Sandrelli, per esprimere pubblica solidarietà a Cecchi Gori "in queste ore difficili della tua vicenda umana" e sperare "senza contestare in alcun modo gli aspetti giuridici che hanno determinato le sentenze che ti riguardano" su una riconsiderazione del caso.
Vittorio Cecchi Gori, condannato in via definitiva a 8 anni e mezzo di reclusione per il crac della casa di produzione cinematografica Safin, è ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma.
Cecchi Gori: Avati e autori, si mitighi la sentenza
Da Tornatore a Garrone in tanti chiedono riconsiderazione caso