(ANSA) - FIRENZE, 21 MAR - "Le nostre sarte erano a casa per
precauzione, abbiamo chiesto loro se volevano fare volontariato
per produrre mascherine, camici e cuffie, e hanno aderito tutte,
anche le loro vicine di casa: per noi è un grande orgoglio".
Toni Scervino, amministratore delegato della maison Ermanno
Scervino, è uno degli imprenditori del sistema moda della
Toscana che ha risposto all'appello della Regione per fabbricare
dispositivi di protezione contro il contagio del coronavirus,
destinati agli operatori sanitari.
Oltre a Scervino, hanno risposto all'appello i nomi più
blasonati dell'industria del fashion che ha i suoi poli
produttivi in Toscana: Gucci, Salvatore Ferragamo, Fendi,
Celine, Serapian con pelletteria Richemont, Prada, Valentino.
"L'assessore regionale Saccardi ci ha chiamati, e noi ci siamo
subito messi a disposizione", spiega Scervino, che loda
l'operato delle sarte impegnate ogni giorno a cucire mascherine
e camici: "Questa è la bella Italia - aggiunge - mi commuovo a
dirlo".
Il materiale utilizzato dalle sarte di Scervino è il tessuto
non tessuto (Tnt), il cui uso è indicato dalla Regione sulla
scorta delle analisi di laboratorio condotte da PontLab e
dall'Università di Firenze, e che viene fornito alla maison da
aziende di Prato: tutti i giorni gli incaricati dell'azienda
portano le pezze di Tnt, gli elastici e i ferretti a casa delle
sarte, ritirando nell'occasione anche i dispositivi già
realizzati, destinati alle aziende sanitarie e alle residenze
sanitarie assistenziali della Toscana. "Abbiamo saputo che non
hanno questi dispositivi - dice Scervino - e noi con questo
vogliamo contribuire a tutelare i nostri anziani". (ANSA).
Coronavirus: Scervino, orgogliosi di produrre mascherine
Da Gucci a Prada, la Toscana della grande moda si mobilita