(ANSA) - FIRENZE, 04 OTT - "Chi vuol sentire la mia voce,
venga in teatro", diceva sempre: e così, fatalmente, non ci è
pervenuta mai la sua voce, il canto lirico di Augusto Brogi
(Sesto Fiorentino 1847-Firenze 1917), baritono, poi tenore,
celebrato dalle cronache del tempo in una carriera trentennale.
Gli spettacoli facevano il pieno, la sua fama si alimentava.
Nato a Sesto Fiorentino, nel contado di Firenze, Brogi si
formò all'Istituto Musicale di Firenze (è l'attuale
Conservatorio Luigi Cherubini) ed ebbe una carriera divisa in
due periodi: quindici da baritono, quindici da tenore. La sua
voce però non c'è più, elemento essenziale per valutarne la fama
che anche post mortem veniva certificata dai critici nei
giornali. Infatti, dopo alcune prove di incisioni discografiche
- industria agli albori - Brogi si disse non contento del
risultato e rinunciò alla nuova Mecca industriale della
riproducibilità tecnica del canto. Questa ricerca ha comunque
permesso, grazie a un fortunoso ritrovamento, almeno di
restituire l'"immagine" di Brogi. Infatti è stato trovato una
sorta di archivio con pose da studio fotografico in costumi di
scena e abiti borghesi di cui si dà conto con parecchie immagini
nel volume. Ma ci sono anche ritagli di giornale e memorie da
cui si ricava il carattere puntiglioso, tempestoso del cantante
fiorentino.
Cantò in Italia e all'estero (Europa, nei teatri delle
maggiori capitali, Parigi, Vienna, San Pietroburgo, Barcellona,
Pest, Stoccolma ed altre, mai andò negli Usa). Morì a Firenze
nel 1917 dove aveva fondato una scuola dedicata al 'bel canto'.
(ANSA).
Ritorna Brogi, tenore 'senza voce' che non incideva dischi
Firenze, ritrovate sue immagini mai viste ma non la sua arte