(ANSA) - PISA, 10 MAG - I fiori selvatici e la biodiversità
dei nostri panorami sono a rischio perché la diminuzione degli
insetti impollinatori provoca un calo dal 20 al 50 per cento dei
semi prodotti. E' quanto emerge da uno studio condotto,
nell'arco di 12 anni, all'Università di Pisa e appena pubblicato
sulla rivista Acta oecologica.
"I risultati hanno evidenziato che alcune specie soffrono
marcatamente già dopo una prima generazione della mancata
impollinazione da parte degli insetti pronubi - spiega Stefano
Benvenuti, docente del dipartimento di scienze agrarie,
alimentari e agro-ambientali -. Questo vale in particolare per
quei fiori che nell'evoluzione hanno consolidato stretti
rapporti mutualisti 'specializzati' e di reciproca dipendenza
con determinati impollinatori, conformando la propria corolla
alla forma e alle dimensioni di certi impollinatori".
"L'eccesso di antropizzazione, unitamente ai cambiamenti
climatici in corso - conclude Benvenuti - penalizzano proprio
quei fiori selvatici che sono i principali attori nel
determinare l'impatto estetico-paesaggistico degli ambienti
rurali. Fiori come speronella, fiordaliso, gittaione, garofanino
selvatico o e nigella svolgono una 'silenziosa terapia del
benessere' mediante i proprio sgargianti colori durante le
rispettive dinamiche di fioritura. La progressiva
antropizzazione del territorio che priva di spazi ecologici gli
impollinatori, unitamente a una gestione agronomica estremamente
'semplificata', rischiano di determinare una sorta di
progressivo 'abbruttimento' dei paesaggi rurali rendendoli
sempre più poveri di quella componente cromatica che noi
percepiamo come 'bellezza'". (ANSA).
Fiori selvatici a rischio, mancano gli impollinatori
Studio: produzione dei semi in calo tra il 20 e il 50%