(ANSA) - ROMA, 21 FEB - L'ispirazione viene dall'arte, la
visita ai musei è il primo passo per ogni nuovo lavoro e così
Massimo Cantini Parrini, costumista appassionato e di talento, è
diventato tra i nostri nomi internazionali sulla scia di una
tradizione italiana che vuole tutto il settore tecnico artistico
del cinema una eccellenza mondiale, dalle scene di Ferretti ai
costumi di Pescucci e Canonero. Oggi c'è una nuova generazione
che si è affacciata sui set: il fiorentino Cantini Parrini è
alla seconda nomination all'Oscar, consecutiva e il tricolore la
notte del 27 marzo è anche la sua maglia.
"La nomination è stata una bellissima sorpresa, ma la
soddisfazione è stata già in partenza quando mi ha chiamato per
la prima volta uno Studio americano, la Mgm. Lavorare con questa
mega produzione - dice - è stato esaltante: più di 700 costumi
sono stati realizzati e se ci mettiamo che eravamo in quarantena
e anche farsi arrivare le stoffe era un'impresa si capisce
perché lo sforzo di tutti era al massimo".
Dal Centro sperimentale di cinematografia al lavoro con i
maestri del costume: "Vengo dalla scuola di Piero Tosi, porto
avanti quel linguaggio filologico che evita la tecnologia, parte
dalla ricerca storica, dalla visita ai musei che per me è
imprescindibile anche per progetti contemporanei e poi mi faccio
ispirare dall'antico , non perdo una mostra e quando inizio un
nuovo film - spiega - vado in quei tre o quattro musei
fondamentali per la storia".
Ha lavorato anche al nuovo film di Emanuele Crialese,
L'immensità con Penelope Cruz, una sfida sugli anni '70. Ha già
realizzato i costumi per Chiara, il film di Susanna Nicchiarelli
sulla santa di Assisi, interpretata da Margherita Mazzucco, la
Lenù dell'Amica Geniale e proprio in questi giorni sta
preparando quelli per il nuovo film di Roberta Torre e poi
lavorerà a quelli della serie dei fratelli D'Innocenzo per Sky.
(ANSA).
Cantini Parrini, costumi da Oscar? Mi ispiro al museo
Nomination per Cyrano, poi film di Crialese, Nicchiarelli, Torre