(ANSA) - SAN CASCIANO VAL DI PESA (FIRENZE), 21 FEB - Altri
ritrovamenti di ordigni dell'Esercito tedesco in ritirata nel
luglio 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale ci sono stati
presso un cantiere dell'acquedotto di San Casciano Val di Pesa
(Firenze). Gli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri di
Castel Maggiore (Bologna), dopo interventi analoghi l'11 e il 17
febbraio nello stesso punto, presso case di via Scopeti, stamani
hanno estratto dal terreno una mina anticarro 'Tellermine 35' e
una granata da 15 cm entrambe di fabbricazione tedesca. Secondo
una ipotesi la dislocazione nel sottosuolo di questi ordigni,
così come del proiettile di artiglieria trovato la volta
precedente, non fu casuale né per abbandono, bensì quasi
sicuramente per la realizzazione di un barricamento che
ostruisse con esplosioni l'avanzata dei mezzi bellici alleati
verso Firenze. In particolare, secondo una tecnica, la mina
rimossa oggi e un colpo da artiglieria ritrovato il 17 febbraio
scorso, venivano usati insieme all'esplosivo per aumentare la
potenza della detonazione e di conseguenza la portata
dell'interruzione della marcia dei mezzi nemici con la logica
della barricata. Questo di stamani è il terzo intervento simile
all'uscita dell'abitato di San Casciano Val di Pesa nello stesso
scavo dove ci sono lavori per l'acquedotto. Gli ordigni rimossi
sono stati portati in una cava vicina, nel Chianti, e fatti
brillare. Nel Dopoguerra notevole fu l'impegno a sminare le
strade ma evidentemente alcuni ordigni sono rimasti coperti nel
terreno finora. L'intervento è stato eseguito da un nucleo Cmd
(Conventional Munition Disposal - Bonifica di munizionamento
Convenzionale) del Genio Ferrovieri dell'Esercito Italiano, in
concorso con la prefettura, disposto dal Comando Forze Operative
Nord di Padova. (ANSA).
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