(ANSA) - FIRENZE, 22 NOV - Davide Bacco, ricercatore di
fisica della materia dell'Università di Firenze, si è
aggiudicato uno Starting Grant dell'European research council
(Erc), per il suo progetto Qomunem Quantum optical
multidimensional network. Nell'arco dei prossimi cinque anni,
spiega in una nota l'Ateneo fiorentino, il ricercatore dovrà
sviluppare una rete che collegherà i diversi dispositivi
quantistici.
"Quando i dispositivi quantistici diventeranno realtà, oltre
a un Internet classico (quello che utilizziamo tutti i giorni)
avremo bisogno di un Quantum Internet che, collegando diverse
tecnologie, permetta ad esempio di raggiungere livelli di
sicurezza attualmente impossibili nella trasmissione dei dati -
spiega Bacco -. Il mio obiettivo è sviluppare un sistema di
interconnessioni innovativo, che dovrà sfruttare le attuali
fibre ottiche per creare link quantistici a livello mondiale".
"La nuova rete quantistica sarà a codifica multidimensionale -
prosegue il ricercatore -. Ovvero, le particelle in gioco, (nel
nostro caso i singoli fotoni) si muoveranno in uno spazio delle
probabilità non più bidimensionale, come invece è previsto dalla
ricerca odierna, ma su un numero di dimensioni maggiore di 2 e
teoricamente infinito. Il vantaggio di questa tecnologia è di
poter sfruttare una banda di comunicazione più elevata e con una
più alta resistenza alle interferenze esterne, permettendo di
ridefinire gli attuali limiti delle comunicazioni quantistiche".
Dopo il dottorato conseguito nel 2015 presso l'Università di
Padova, Bacco si è trasferito per 7 anni all'Università Tecnica
della Danimarca dove ha ottenuto diversi premi per la qualità e
l'impatto della sua ricerca. È rientrato in Italia ad agosto
2022, grazie alla borsa Rita Levi Montalcini. È uno dei soci
fondatori della startup Qti (Quantum telecommunication Italy)
azienda leader nella realizzazione e sviluppo di sistemi di
crittografia quantistica. (ANSA).
Internet quantistico,1,5 mln finanziamento Erc ricercatore Unifi
A Davide Bacco Starting Grant dell'European research council