(ANSA) - FIRENZE, 07 DIC - Una mostra a Firenze rilancerà la
possibile attribuzione a Rembrandt (1606-1669) di una Adorazione
dei Magi di proprietà di una collezione privata romana. L'opera
sarà al centro di una rassegna corredata da pannelli
illustrativi degli studi e delle analisi che hanno portato a
ipotizzare l'attribuzione al pittore fiammingo.
Il dipinto misura 54 X 43,5 centimetri e il formato è
assimilabile a una serie di incisioni eseguite da Rembrandt
sull'Infanzia e sulla Passione di Cristo. È realizzato con la
tecnica di schizzo a inchiostro su carta velato a olio,
successivamente applicato su tela. Grazie alle analisi
diagnostiche è stato possibile studiare e analizzare immagini
invisibili ad occhio nudo. I diversi passaggi di segno a
inchiostro, talvolta a pennello, le intuizioni, i ripensamenti,
resi visibili dalle indagini, testimoniano la ricerca delle
forme da parte dell'artista. Fondamentale è il confronto del
dipinto con le versioni di Göteborg e di San Pietroburgo che si
presentano molto simili. Dal confronto fra le tre versioni si
chiariscono alcuni elementi stilistici finora ritenuti
inspiegabili.
"L'esposizione del dipinto raffigurante l'Adorazione dei Magi
in Palazzo Medici Riccardi si pone come un'esemplare occasione
per riflettere su due elementi - spiega Valentina Zucchi,
curatrice del museo - Il primo si riferisce ai concetti di
esecuzione e di attribuzione di un'opera, che nel caso
dell'opera di Rembrandt Harmenszoon van Rijn appaiono
particolarmente articolati; il secondo concerne l'importanza e
il valore delle indagini diagnostiche imprescindibili strumenti
per il corretto studio di un documento artistico". (ANSA).
La mano di Rembrandt su un'Adorazione dei Magi? Mostra a Firenze
Nuovo giallo dell'arte aperto dopo restauro sull'opera