Il Tar Lazio ha emesso la sentenza sul ricorso avanzato dal Comune di Piombino contro la decisione di installare un rigassificatore nel porto cittadino. Il tribunale ha respinto le motivazioni del Comune condannandolo al pagamento delle spese processuali per un totale di 90mila euro.
Lo rende noto il Comune di Piombino (Livorno).
"È una sentenza punitiva nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la propria città - commenta il sindaco Francesco Ferrari -. La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata: il ricorso è stato considerato ammissibile in ogni sua parte e una sentenza simile non ha precedenti. Come non ha precedenti l'analoga condanna al pagamento delle spese anche a carico di Usb, Wwf e Greenpeace che avevano spontaneamente affiancato il nostro ricorso".
"Evidentemente il Tar - aggiunge Ferrari - ha voluto fare del Comune di Piombino un esempio per tutti gli enti che, in futuro, si troveranno in una circostanza simile alla nostra e chiarire che, per quanto le motivazioni di opposizione a una certa scelta siano fondate, le esigenze dei cittadini non sono una priorità.
Abbiamo perseguito ciò che credevamo giusto, combattuto una battaglia doverosa da affrontare, raggiungendo, a prescindere da questa sentenza, risultati importanti in termini di garanzie sulla sicurezza e sull'impatto ambientale. Se non fosse stato per l'opposizione di questo Comune, di questa comunità, di certo quel rigassificatore sarebbe rimasto nel nostro porto molto più di tre anni e senza le tutele che siamo riusciti ad ottenere".
Rigassificatore di Piombino, il Tar boccia il ricorso del Comune
Il sindaco: 'Sentenza punitiva: condannati a 90.000 euro spese' processuali