Toscana

L'età del rame, Toscana lo esportava già 5.500 anni fa

Studio Ateneo di Padova fa luce sui siti di estrazione 3500 a.C.

Redazione Ansa

(ANSA) - PADOVA, 01 MAR - L'ascia preistorica di Ötzi, l'uomo rinvenuto nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun, non era fatta con un metallo proveniente dall'area in cui il cacciatore viveva, ma con rame "di importazione" - si direbbe oggi - proveniente dalla Toscana meridionale. Ora uno studio condotto dall'Università di Padova in collaborazione con il Museo Archeologico dell'Alto Adige, ha mappato in modo preciso le diverse fasi della produzione e dell'uso di rame in Italia nel quarto e terzo millennio avanti Cristo. Il lavoro, pubblicato su Scientific Reports, ha analizzato oltre 50 oggetti in metallo, ricostruendo i più antichi flussi di utensili in rame in Italia, arrivando anche a stabilire la sequenza temporale nello sfruttamento di diverse aree minerarie, comprese fra la Toscana e le Alpi.
    Come per le tre età (pietra, bronzo e ferro), che formano una successione cronologica delle società umane basata sui materiali di fabbricazione di strumenti quotidiani e bellici, anche nel caso dell'Età del rame si è visto come l'introduzione del metallo tenda a seguire modelli locali differenziati in diverse aree geografiche. Tra la fine del V millennio e l'inizio del IV non c'era produzione di rame in Italia: tutti gli oggetti in rame rinvenuti provenivano dai Balcani. A partire dal 3500-3600 a.C vi fu invece una 'esplosione' della produzione di rame in Toscana: questo risultato è coerente appunto con alcuni alcuni precedenti studi che avevano collocato nella Toscana meridionale la provenienza del rame con il quale era fatta l'ascia dell'uomo del Similaun.
    Sulle Alpi Sud-Orientali, la produzione di rame inizia solo dopo il 2800 a.C. per espandersi in modo massiccio nella seconda parte del terzo millennio. La produzione Alpina poi continuerà estesamente nella successiva Età del bronzo.
    La ricostruzione delle tappe chiave nella produzione preistorica di rame è stata raggiunta grazie alle analisi, isotopiche e chimiche, condotte su oltre 50 oggetti messi a disposizione da numerosi musei italiani e austriaci. (ANSA).
   

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