Toscana

Arcivescovo Firenze, 'città sia germoglio di pace e giustizia'

Più di tremila fedeli in Duomo per cerimonia di ordinazione

Redazione Ansa

"Che ognuno di noi sappia trarre dal proprio bagaglio spirituale e culturale le risorse migliori per fare in modo che la bellezza di Firenze risplenda non solo nei suoi monumenti, ma anche e soprattutto nei suoi cittadini, e da qui diffondersi, come germoglio di giustizia e di pace nel mondo". Lo ha affermato don Gherardo Gambelli, arcivescovo designato di Firenze, nel suo breve discorso di saluto alle autorità cittadine in piazza Duomo, sotto la loggia del Bigallo, prima della cerimonia di ordinazione in Santa Maria del Fiore, nel giorno dedicato alla celebrazione di San Giovanni Battista, patrono della città. "In tempi difficili come quello che stiamo vivendo, di cambiamento d'epoca, non basta fare il bene, bisogna fare bene il bene", ha anche affermato don Gambelli. "Nel ringraziare di cuore tutte le autorità e le istituzioni presenti sul territorio - ha detto - per il loro impegno a servizio del bene comune, desidero rivolgere a tutti e a tutte, particolarmente a quanti stanno per iniziare a svolgere un nuovo incarico, i miei più sinceri auguri di buon lavoro. Per quel che mi riguarda esprimo qui, ancora una volta, la mia ferma volontà di collaborare con tutte le persone di buona volontà nell'impegno per la costruzione di una società sempre più giusta e fraterna". In Duomo, per la cerimonia di ordinazione, sono presenti più di tremila fedeli. La cerimonia è presieduta dall'arcivescovo uscente, il cardinale Giuseppe Betori, insieme ai vescovi ordinanti: il cardinale Gualtiero Bassetti, monsignor Paolo Bizzeti, monsignor Giovanni Roncari, monsignor Dominique Tinoudji. L'arcivescovo eletto ha scelto come motto episcopale le parole 'Omnia cooperantur in bonum', tratte dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 28).

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