Toscana

'Stop ai cinghiali', agricoltori in piazza a Firenze

Coldiretti: 'In Toscana denunciati danni per due milioni'

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 04 LUG - Centinaia di agricoltori in piazza a Firenze, duemila secondo gli organizzatori, provenienti da tutta la Toscana per la 'marcia dei cinghiali' promossa dai giovani imprenditori di Coldiretti per chiedere alla Regione un piano straordinario di contenimento della fauna selvatica.
    Partenza da Porta a Prato e arrivo in piazza Duomo, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione: questo l'itinerario della marcia accompagnata da alcune sagome a grandezza naturale degli ungulati. Tra i partecipanti anche decine di sindaci e altri amministratori locali.
    Due milioni i danni causati dagli ungulati solo in Toscana, ma spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani, "è una stima al ribasso, perché molti non denunciano. Crediamo siano il doppio". Tra le colture più colpite l'uva, poi i campi di mais e cereali, sia nella fase di semina che maturazione- 400mila secondo l'associazione di categoria gli ungulati a piede libero (la metà sono cinghiali, poi i caprioli) che, dicono, sono diventati "un'emergenza economica, ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica per tutta la collettività", poiché la loro presenza non è più confinata ai soli boschi, ma si trovano anche in città e lungo le spiagge. Sul palco, a dar voce alla protesta, i delegati delle varie province. "Chiediamo alla Regione Toscana la redazione di un piano straordinario di contenimento per la fauna selvatica. Crediamo che di fronte a un'emergenza non si possa rispondere con strumenti ordinari", aggiunge Cesani lamentando i provvedimenti fin qui inefficaci: "Vanno migliorati e ampliati ad altre specie, oltre al cinghiale". Nel mirino degli agricoltori anche il Piano faunistico regionale, di cui viene chiesta la revisione: "Dove ci sono produzioni agricole non può esserci fauna selvatica - sottolinea la presidente di Coldiretti Toscana - I campi sono ricoperti di recinzioni e si sono spese tantissime risorse in prevenzione, ma questo non è servito". (ANSA).
   

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