Toscana

A Venezia 'Due Leoni per due Repubbliche' di Elisabetta Rogai

Omaggio a Firenze e Serenissima attraverso 28 opere pittoriche

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 06 LUG - Uno ha le ali e mostra fiero le pagine aperte del vangelo di San Marco; l'altro è seduto e poggia la zampa destra su uno scudo recante l'immagine di un giglio rosso in campo bianco. Il primo campeggia in piazza San Marco a Venezia; l'altro domina l'Arengario di Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria a Firenze. È l'immagine simbolo di 'Due Leoni per due Repubbliche', la mostra della pittrice fiorentina Elisabetta Rogai che si è inaugurata oggi a Ca' Sagredo, sul Canal Grande a Venezia, alla presenza delle curatrici Olga Mugnaini e Federica Rotondo.
    La mostra, spiega una nota, visibile fino all'11 agosto, si svolge parallelamente alla 60ma Biennale Internazionale d'arte presentando il nuovo progetto dell'artista fiorentina dedicato a due straordinarie città, Venezia e Firenze, celebri nel mondo per il loro glorioso passato e per il loro fascino contemporaneo. Proprio per queste caratteristiche, l'inaugurazione dell'esposizione è stata inserita nell'evento di Ars Pace dal titolo "Firenze-Venezia: Pace nell'Arte", che si conclude domani, dove il ruolo dell'arte come strumento di pace è stato il leitmotiv di un viaggio iniziato a Firenze, per proseguire in Toscana fino ad arrivare nella Serenissima. Rogai ha scelto un simbolo antico, emblema e vessillo storico delle due gloriose Repubbliche: il Leone di San Marco per Venezia e il Marzocco per Firenze. Eppure, come racconta Rogai in questo nuovo ciclo di opere in larga parte inedite, anche gli stessi leoni sembrano mostrare i segni di un assalto di visitatori non più sostenibile. Un tema, quello della sostenibilità, che da artista contemporanea affronta per condividere il senso di responsabilità nei confronti di quel Patrimonio dell'Umanità da tutelare e di tramandare alle future generazioni.
    L'esposizione comprende 28 opere pittoriche: 20 tele (di cui cinque dipinti su denim, il tessuto dei jeans) e otto schegge di marmo bianco di Carrara. In larga parte si tratterà di opere inedite, realizzate per l'occasione, come il grande autoritratto che vede l'artista nell'atto di dipingere una testa di cavallo con il vino, oppure dipinti già acclamati come il Dante infernale, realizzato nel 2021 in occasione del 700mo anniversario della morte del Sommo Poeta. "L'arte è la mia vita, la mia passione - afferma Elisabetta Rogai -. E anche in questa avventura che rende omaggio alla mia città, Firenze, e a Venezia, ho metto tutto il mio entusiasmo e la mia anima: talvolta mi sento Leone di San Marco, tranquillo ponderante, talvolta Marzocco, più battagliero, ma sempre me stessa: forte, determinata, incorruttibile, generosa. Come mi auguro sappiano sempre essere queste due antiche e gloriose Repubbliche a cui dono i miei colori". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it