Toscana

La storia dell'antico Egitto in mostra a Forte dei Marmi

Esposti preziosi reperti provenienti da Museo Egizio di Torino

Redazione Ansa

(ANSA) - FORTE DEI MARMI (LUCCA), 12 LUG - La storia millenaria dell'antico Egitto in mostra a Forte dei Marmi (Lucca), attraverso 24 preziosi reperti provenienti dal Museo Egizio di Torino. Unica esposizione organizzata in spazi esterni al Museo torinese nell'anno del bicentenario, la mostra sarà allestita dall'1 agosto al 2 febbraio al Fortino Leopoldo I. 'Gli Egizi e i doni del Nilo', questo il titolo della mostra, propone un viaggio nel tempo, dall'epoca Predinastica (3900 - 3300 a.C.) all'età greco-romana (332 a.C. - 395 d.C.), attraverso vasi, stele, maschere, amuleti e papiri: reperti di grande valore provenienti dai depositi del Museo (l'Egizio custodisce 40mila oggetti, di cui 12mila in esposizione), pertanto normalmente non visibili al pubblico e, in alcuni casi, mai esposti prima. Il percorso espositivo sarà, inoltre, arricchito da infografiche e installazioni multimediali, con approfondimenti storico-scientifici sui reperti e sui diversi periodi storici, e da riproduzioni di opere quali la statua monumentale di Ramesse II e il sarcofago di Butehamon. La mostra, che nasce dal rapporto instaurato dalla Fondazione Villa Bertelli e dal Comune di Forte dei Marmi con il Museo Egizio, sarà inaugurata l'1 agosto alla presenza tra gli altri del sindaco Bruno Murzi, del presidente di Villa Bertelli Ermindo Tucci, del direttore del Museo Egizio, Christian Greco, e del curatore e coordinatore scientifico delle mostre itineranti dell'Egizio Paolo Marini. Alle 21.30, in piazza Garibaldi, prevista anche la conferenza di Christian Greco dal titolo 'Il Museo Egizio a duecento anni dalla sua nascita'.
    "La mostra - spiega Greco - intende sollecitare la curiosità, illustrando la complessità di quello che presentiamo. Gli oggetti esposti ci parlano di cultura funeraria, non perché gli Egizi fossero ossessionati dalla morte. Noi conosciamo la loro cultura materiale principalmente per aver scavato in necropoli e questa è la nostra principale chiave di accesso alla cultura dell'antico Egitto. Il racconto che facciamo qui, grazie ad un approccio prosopografico, vuole invece presentare le persone, oltre l'oggetto". (ANSA).
   

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