Toscana

Primo caso di peste suina in Toscana, è un cinghiale

Trovato morto in Lunigiana al confine con la Liguria

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 19 LUG - Primo caso di peste suina africana in Toscana in un cinghiale, rinvenuto morto, nel comune di Zeri (Massa Carrara), al confine con la Liguria. Il ritrovamento è avvenuto nella giornata di giovedì 18 luglio in un'area già vigilata come zona di massima allerta. Lo riferisce la Regione spiegando che "sono subito state messe in atto le procedure di legge ed è stata immediatamente disposta una analisi sulla carcassa che ha dato esito positivo alla malattia".
    Le procedure di intervento erano già state condivise preventivamente tra Regione Toscana e Azienda Usl Toscana Nord Ovest, data la diffusione della malattia in regioni confinanti con la Toscana.
    Per contenere l'ulteriore diffusione del virus e limitare eventuali ricadute di tipo economico, sono già state disposte tutte le procedure di sorveglianza e controllo sul territorio interessato dal rinvenimento, grazie anche alla collaborazione del comune di Zeri e dei cacciatori locali. La Regione ha inoltre già provveduto ad avvisare del caso il Ministero della Salute e il Commissario straordinario per la peste suina per la loro collaborazione.
    La peste suina africana non è una zoonosi, pertanto è una malattia che non si trasmette all'uomo ma solo ai suini, sia selvatici (cinghiali) che domestici.
    L'assessorato al diritto alla salute e l'assessorato all'agricoltura stanno seguendo con attenzione l'evoluzione della situazione. Dopo il rilevamento del caso di peste suina - il primo in Toscana - sulla carcassa di un cinghiale, la Coldiretti esprime "grande preoccupazione" e chiede "abbattimenti" di capi "per evitare che il contagio arrivi nel resto della regione". "È una situazione che ci preoccupa da tempo perché sottopone le imprese che allevano suini a restrizioni ed a rischi concreti di contagio dei propri capi che significa dover abbattere tutti gli animali", spiega la Coldiretti Massa Carrara in merito al caso trovato nel comune di Zeri, ricordando di aver manifestato, insieme ad oltre 4.000 agricoltori nella grande mobilitazione contro la fauna selvatica il 4 luglio scorso sotto la sede della Regione Toscana, e poi in un presidio a Pontremoli in occasione di un incontro con la vicepresidente Stefania Saccardi.

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