(ANSA) - MANCIANO (GROSSETO), 07 NOV - Primato segnalato
dagli astronomi dello speciale osservatorio di Manciano
(Grosseto), il più stellato e buio dell'Italia peninsulare.
Proprio le condizioni uniche della volta celeste in quella zona
- viene spiegato -hanno permesso di ottenere un risultato di
rilevanza internazionale riuscendo, con un telescopio di meno di
due metri di diametro, a riprendere un quasar, ovvero un nucleo
galattico attivo che ospita un buco nero supermassiccio in
accrescimento.
"L'osservazione di simili oggetti estremi - spiega ancora
Gianluca Masi - presenta una doppia difficoltà: si tratta di
sorgenti eccezionalmente deboli, data l'immensa distanza da noi,
che non si rivelano nel visibile, bensì nell'infrarosso. Mai un
telescopio dal diametro inferiore ai 180 centimetri si era
spinto così in profondità nello spazio e nel tempo: noi ci siamo
riusciti con un telescopio di 'soli' 350mm di diametro, anche
grazie alla purezza del cielo notturno del luogo. La nostra
osservazione, a quanto ci risulta, è inoltre la più profonda mai
effettuata da uno strumento operante dal territorio italiano".
Un risultato che sarebbe stato giudicato impossibile prima
di questa epocale impresa del Virtual Telescope Project e a cui
contribuisce significativamente la qualità del sito osservativo,
Manciano, il più puro da inquinamento luminoso dell'Italia
peninsulare. (ANSA).
Spazio, da cielo Maremma osservato quasar a confini del cosmo
Con un telescopio sotto 2 metri di diametro da base di Manciano