Toscana

In Toscana nuovo piano di cooperazione sanitaria internazionale

Tra gli impegni il miglioramento della salute dei migranti

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 12 NOV - La giunta regionale della Toscana ha approvato il nuovo piano operativo triennale, valido fino al 2026, per la cooperazione sanitaria internazionale e la salute dei migranti. Tre, spiega la Regione in una nota, gli impegni prioritari: la promozione della copertura sanitaria universale, il rafforzamento dei sistemi sanitari nei Paesi partner e il miglioramento delle condizioni di salute delle comunità migranti presenti in Toscana. Il piano è stato curato dal centro di salute globale, in collaborazione con il sistema sanitario regionale e gli attori del territorio.
    L'impegno della Toscana sul fronte della cooperazione internazionale, si spiega, si focalizzerà su priorità come la salute della donna e del bambino, il contrasto alle malattie croniche e infettive, la sicurezza alimentare e la nutrizione, ma anche il miglioramento dell'organizzazione sanitaria, con progetti sostenibili nel lungo termine. Maggiore inclusione e accesso equo ai servizi sanitari per migranti, richiedenti asilo e persone con protezione internazionale è l'altro fronte dell'impegno. Il centro di salute globale collaborerà con terzo settore e altre istituzioni per migliorare i percorsi di prevenzione, cura e integrazione; saranno rafforzate le competenze degli operatori sanitari e promosse iniziativa di educazione e sensibilizzazione sulla salute.
    Il piano, infine, prevede anche un focus importante sull'innovazione e sulla sostenibilità. "In questo modo - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani - la Regione riafferma il ruolo di attore chiave nella promozione della salute globale e nella costruzione di un mondo più giusto e solidale, dove il diritto alla salute sia garantito a tutti, senza distinzioni". "La Regione Toscana vuole continuare a essere un attore di rilievo sulla scena globale e regionale per la difesa del diritto alla salute e la riduzione delle diseguaglianze in salute - aggiunge l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - e questa è una scelta inevitabile in un mondo sempre più interconnesso, dove la salute di ciascuno è strettamente legata alla salute di tutti". (ANSA).
   

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