Toscana

A Firenze il Florence Queer Festival con 23 film, focus su Aids

Rassegna su cinematografia Lgbtqia+ da 27 novembre a 1 dicembre

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 21 NOV - La lotta all'Hiv e allo stigma, la ricerca della propria identità, l'autodeterminazione dei corpi, il concetto di famiglia, le vite non binary e transgender, la gioia di vivere la sessualità in modo libero. Sono solo alcune delle tematiche al centro della 22ma edizione di Florence Queer Festival, la principale rassegna toscana che celebra il meglio della cinematografia Lgbtqia+ con proiezioni, incontri, masterclass e focus tematici, in programma dal 27 novembre al 1 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze.
    La rassegna proporrà cinque giorni di proiezioni ed eventi, spaziando tra film, documentari, cortometraggi con una programmazione che intreccia memoria storica e attualità. I 23 film presentati in questa edizione spaziano tra generi e storie: dal fervore rivoluzionario degli anni '70 raccontato in 'Io non sono nessuno' di Geraldine Ottier che lo presenterà in sala, alle strade di Palermo, dove esiste un luogo che sfida ogni convenzione in 'Quir' di Nicola Bellucci, che sarà ospite del festival, fino alla battaglia di Valentina Petrillo, prima atleta transgender paralimpica italiana protagonista del documentario '5 nanomoli' di Elisa Mereghetti e Marco Mensa. Il festival si apre e chiude simbolicamente con una doppia riflessione sull'Aids. L'inaugurazione, il 27 novembre, è affidata alla prima nazionale di 'Vivre, mourir, renaître' alla presenza del regista Gaël Morel. Presentato al Festival di Cannes del 2024, il film mette in scena un potenziale triangolo amoroso tra Emma, Sammy e Cyril, che viene distrutto dall'emergere della crisi dell'Aids. Il primo dicembre è in programma 'Baldiga - Unlocked Heart' di Markus Stein, sull'artista e attivista Jürgen Baldiga, fotografo queer della Berlino anni '80. Chiude l'edizione, la proiezione di 'Photo Booth' di John Greyson, un film che unisce l'immaginario queer alla questione palestinese, come netta presa di posizione del festival contro il genocidio in corso a Gaza. (ANSA).
   

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