Toscana

A Firenze protesta contro accorpamento istituto Gonnelli

Decine di genitori, studenti, insegnanti davanti sede prefettura

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 23 NOV - Alcune decine di persone, tra studenti, insegnanti, genitori e amministratori locali, hanno protestato a Firenze davanti a Palazzo Medici Riccardi, sede della Città metropolitana e della prefettura, contro l'accorpamento dell'istituto comprensivo Gonnelli Gambassi Terme-Montaione con un altro istituto del territorio della Città metropolitana.
    "Questa protesta è stata promossa dalle famiglie, dal personale dell'istituto, tutti molto preoccupati per questa situazione dell'accorpamento - ha detto la direttrice scolastica Maria Antonia Lai -. Siamo qui perché vogliamo spiegare le difficoltà di un istituto comprensivo, che ha accorpato le scuole di due comuni già 27 anni fa, che quindi ha già fatto un percorso di razionalizzazione, che ha costruito la sua offerta formativa e che vorrebbe continuare su questa strada". La preside ha poi spiegato che l'istituto di Gambassi Terme e Montaione "verrebbe accorpato con un altro istituto comprensivo del circondario, ma non sappiamo ancora quale. La complessità che si chiede è molto alta, noi gestiamo già tre fasce di età, tre categoria di personale docente, abbiamo già sei plessi e accorpandoci arriviamo a 11-12 plessi e circa 1800 studenti".
    Anche la ricaduta sul personale, conclude Lai, "sarebbe piuttosto forte, perché gli accorpamenti determinano un calo del personale, sia docente che Ata". Presente alla manifestazione anche Sergio Marzocchi, sindaco di Gambassi Terme. "La sindaca di Firenze e della Città metropolitana sta spingendo per salvare il Galileo anziché il Gambassi-Montaione - ha detto - pur non avendo i numeri necessari. Ha utilizzato un pretesto che è quello della storicità. Noi lo contestiamo, è un'ingiustizia nei confronti dei più deboli, dei più lontani, di quelli che non hanno santi in paradiso. Qui ci sono Galileo e Michelangiolo a due passi - ha aggiunto - gli accorpamenti vanno fatti all'interno delle mura cittadine, non si possono fare tra Gambassi e, per esempio, Montespertoli perché ci sono almeno 15 chilometri di distanza. É un modo di governare che non condividiamo". (ANSA).
   

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