Toscana

Test Dna fetale,Toscana riduce compartecipazione a carico donne

Regione: 'Da inizio dicembre quota diminuita di 100 euro'

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 07 DIC - Per le donne toscane in gravidanza ridotta la quota di compartecipazione economica al test Nipt, conosciuto anche come test del Dna fetale: dal primo 1 dicembre è stata ridotta per un importo di 100 euro. Lo rende noto la Regione Toscana, prima in Italia ad aver inserito il test nel percorso nascita, cinque anni fa. La quota di compartecipazione economica ora è quindi di 100 euro per le gestanti che rientrano in categorie a rischio e di 300 euro per le donne che non vi rientrano. Per le gestanti nella fascia di rischio 1/2-1/1000 GIà prevista invece l'esenzione totale se rientrano in alcune categorie di occupazione/reddito.
    Il Nipt, acronimo inglese di Test prenatale non invasivo è un esame innovativo senza rischi per la madre ed il feto. Può essere svolto, si spiega, dalla decima settimana di gravidanza e permette di rilevare eventuali anomalie cromosomiche e di definire il rischio di aneuploidie cromosomiche del feto. Ha un'elevata sensibilità e specificità e, in particolare, contribuisce a ridurre il ricorso inappropriato alla diagnosi prenatale invasiva che crea pressioni emotive e fisiche sulle donne in gravidanza. Nella pratica, è un prelievo di sangue che consente di isolare e quantificare il Dna del feto così da indagare sulla presenza di alterazioni genomiche. Dal 2019 in Toscana il test, spiega sempre la Regione, "viene offerto con pagamento di una quota di partecipazione alla spesa (e non della tariffa intera) alle gestanti, destinatarie del libretto/protocollo della Regione Toscana, che hanno effettuato il test combinato e hanno un referto di rischio compreso tra 1/301 e 1/1000".
    "E' una novità significativa - commenta il presidente Eugenio Giani -. Il Nipt è un esame che nel resto d'Italia viene offerto prevalentemente in forma privatistica e con costi elevati, dai 500 agli 800 euro, in Toscana, invece, viene offerto dal sistema sanitario pubblico, in alcune circostanze anche gratuitamente".
    "A seguito di una nuova procedura di gara che ha prodotto un risparmio - spiega l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - abbiamo potuto abbassare la quota di compartecipazione a vantaggio delle gestanti, diminuendo la spesa a loro carico. Una scelta che mette al centro le donne, i bambini e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale". (ANSA).
   

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