(ANSA) - GROSSETO, 14 DIC - Senza pecore niente latte. E
senza latte niente pecorino, uno dei 're' dell'enogastronomia
maremmana.
Un dramma che investe non solo la pastorizia locale ma tutta una
filiera.
"Senza latte è difficile continuare con questa qualità -
inizia Carlo Santarelli, presidente del Caseificio sociale
Manciano - in tre anni abbiamo visto un crollo negli
allevamenti. Purtroppo il nostro settore è lasciato in balia
degli aventi da circa 30 anni. E adesso, con il problema dei
predatori che è diventato strutturale, molti allevatori si sono
scoraggiati. E la produzione è a forte rischio". Secondo
Santarelli infatti "acquistare un prodotto con il marchio Dop
vuol dire tante cose. A parte la qualità di quello che mangiamo,
che è assolutamente certificata, dietro c'è la salvaguardia di
un territorio, una filiera garantita, dal produttore di latte
fino ad arrivare alla trasformazione e alla successiva vendita.
Insomma - aggiunge il presidente del Caseificio di Manciano,
vorremmo che il nostro lavoro, che in Maremma ha anche una
valenza culturale, fosse salvaguardato. Basta pensare che la
pastorizia e di conseguenza la zootecnia sono dei capisaldi per
la tutela di zone marginali, l'unica ancora rimasta per evitare
lo spopolamento incontrollato dei nostri territori. Che
purtroppo è già iniziato". (ANSA).
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