(ANSA) - LUCCA, 20 DIC - Nel reparto di neurologia
dell'ospedale San Luca di Lucca primo impianto del sistema di
infusione sottocutanea continua di levodopa su due pazienti in
fase avanzata di malattia di Parkinson. Un trattamento, spiega
l'Asl Toscana nord ovest, che rappresenta un progresso
significativo perché consente l'infusione sottocutanea 24 ore su
24 dell'aminoacido utilizzato per la cura della patologia, che è
tuttora il gold standard della terapia per questi casi.
L'impianto sotto-cute per la somministrazione del farmaco è
stato effettuato per la prima volta il 17 dicembre su due
pazienti in fase avanzata di malattia nell'ambito
dell'ambulatorio per i disturbi del movimento della struttura di
neurologia dell'ospedale lucchese diretta dfa Marco Vista.
L'attività specifica è stata gestita dalle dottoresse Martina
Giuntini e Stefania Salvetti e dall'infermiera Sonia
Salvestrini. Si tratta della prima e unica terapia a base di
foslevodopa/foscarbidopa in infusione sottocutanea a
somministrazione continua e può aiutare i pazienti a prolungare
il periodo in cui i sintomi sono ben controllati, generalmente
definito come stato di 'on'.
"Lo sviluppo della nuova combinazione a base di
foslevodopa/foscarbidopa - fa sapere l'Asl - è stato supportato
da due studi di fase 3: uno studio della durata di 12 mesi che
ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia a lungo
termine dell'infusione sottocutanea continua, e uno studio della
durata di 12 settimane che ha confrontato l'efficacia e la
sicurezza della combinazione foslevodopa/foscarbidopa con la
levodopa/carbidopa per via orale. Si tratta di un passo avanti
importante per tutte le persone affette dalla malattia di
Parkinson, che storicamente hanno avuto opzioni di trattamento
limitate: quando il trattamento orale non è più sufficiente a
migliorare le fluttuazioni motorie, i pazienti hanno bisogno di
opzioni alternative". (ANSA).
Parkinson,primo impianto sistema infusione sottocute di levodopa
A Lucca, su due pazienti in fase avanzata della malattia