Toscana

Salvata bimba di 1 anno che aveva ingerito pila a bottone

Ha rischiato la vita, intervento di Meyer e Ospedale del Cuore

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 15 GEN - Una bambina di 1 anno ha rischiato la vita per l'ingestione di una pila a bottone ma è stata salvata grazie alla collaborazione tra i medici dell'Aou Meyer Irccs di Firenze e dell'Ospedale del cuore di Massa. La piccola ha lasciato da pochi giorni la rianimazione dell'Ospedale del cuore dopo un ricovero in terapia intensiva. È il terzo caso che si verifica in Toscana nell'arco di soli due mesi di bimbi che ingeriscono pile. Nel novembre 2024 una bambina è deceduta mentre in un'altra vicenda un altro bimbo è stato salvato.
    Questa bambina era arrivata al pronto soccorso del Meyer il 9 gennaio dopo che i genitori si erano accorti che aveva problemi nella deglutizione. Loro stessi hanno segnalato che la figlia, prima di addormentarsi, aveva giocato con una pila. I medici del Meyer hanno immediatamente effettuato una radiografia che ha evidenziato la presenza dell'oggetto - due centimetri di diametro - nello sfintere esofageo superiore. Anche se nella letteratura scientifica il punto più pericoloso è considerato quello della parte mediana dell'esofago (per la vicinanza con l'arco aortico che può essere lesionato), gli operatori del pediatrico fiorentino hanno deciso di procedere con la massima urgenza.
    "La presenza di una pila nella cavità dell'esofago - spiega Roberto Lo Piccolo, chirurgo che ha eseguito l'intervento salvavita - provoca infatti tre tipologie di danni: elettrico, meccanico e chimico. In primo luogo, in una cavità così ristretta quale è quella dell'esofago, l'anodo e il catodo presenti nella pila si attivano e in tempi rapidissimi sono capaci di lesionare gravemente le mucose delle pareti, provocando ulcerazioni anche molto estese. A questo si aggiunge la possibile perdita di acido con conseguenze ancora più gravi".
    L'intervento andava fatto con cardiochirurghi pronti a intervenire perciò la bambina è stata portata all'Ospedale del cuore di Massa della Fondazione Monasterio dove l'ecocardiografia ha escluso danni vascolari e cardiaci. Lo staff di Monasterio ha eseguito la preparazione per l'anestesia generale e il monitoraggio della piccola. "Abbiamo accolto la piccola paziente in Sala ibrida perché - spiega il dottor Paolo Del Sarto, direttore dell'Unità di Anestesia e Rianimazione di Monasterio - quella sala consente di eseguire, in caso di bisogno, non solo un intervento cardiochirurgico salvavita, ma anche eventuali indagini radiologiche e angiografiche per documentare eventuali lesioni vascolari".
    L'intervento, eseguito in endoscopia da Lo Piccolo non è stato facile poiché la pila si era incuneata nei tessuti dell'esofago e aveva creato una lesione. È stato necessario inserire degli strumenti di 5 millimetri di diametro nella cavità orale della paziente e utilizzare pinze minuscole per rimuovere il corpo estraneo. Per fortuna il danno aortico non c'è stato, ma la bambina è stata comunque trasferita per alcuni giorni in terapia intensiva. Le sue condizioni sono progressivamente migliorate e ha potuto essere trasferita nel reparto di degenza pediatrica dell'Ospedale del Cuore. Lo Piccolo lancia un appello ai genitori: "State attenti alle pile.
    Sono oggetti pericolosissimi". (ANSA).
   

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