Toscana

Ortopedici italiani a Abu Dhabi per aiutare i bambini di Gaza

Missione Gaslini-Meyer per curare piccole vittime del conflitto

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 29 FEB - Un team composto da due ortopedici e un'infermiera degli ospedali pediatrici Gaslini di Genova e Meyer di Firenze è ad Abu Dhabi per operare bambini vittime del conflitto isreaelo palestinese, trasferiti, per la gravità delle loro condizioni, dalla Striscia di Gaza negli Emirati Arabi: presentano, si spiega, "complesse situazioni legate a ferite di guerra e crolli legati ai bombardamenti". Gli specialisti italiani, atterrati nei giorni scorsi, hanno già preso in carico i primi bambini e condotto i primi interventi chirurgici nell'ospedale di Sheikh Khalifa Medical City, insieme all'équipe locale di ortopedici.
    Alla missione congiunta tra l'Irccs Istituto Giannina Gaslini di Genova e l'Aou Meyer Irccs di Firenze partecipano Giorgio Marrè Brunenghi, direttore di ortopedia del Gaslini, e per il Meyer Giovanni Beltrami - direttore soc ortopedia e traumatologia pediatrica e sos ortopedia oncologica pediatrica e Laura Milli, infermiera esperta di sala operatoria ortopedica.
    La missione fa seguito a un protocollo di intesa tra il ministero della Salute, direzione generale della programmazione Sanitaria e il Gaslini. Il Meyer ha da subito offerto la sua disponibilità a una collaborazione con il pediatrico genovese, capofila della missione. "Siamo molto felici di poter collaborare" in una missione tanto importante", ha detto il dg del Meyer Paolo Morello Marchese ricordando che il pediatrico fiorentino "ha già curato 12 piccoli provenienti da Gaza nei suoi reparti e adesso siamo contenti di poter portare il nostro aiuto anche in questa sede, a tutela dell'universale diritto alla salute di ogni bambino". "Dal 18 gennaio il Gaslini svolge attività di coordinamento sanitario e triage per tutti i bambini palestinesi, oltre che diretta presa in carico di numerosi pazienti vittime del conflitto - spiega il dg del pediatrico genovese Renato Botti -. Adesso siamo nuovamente in prima linea al fianco del Meyer di Firenze, che si è reso disponibile a condividere questo importante percorso confermando lo spirito di servizio e la disponibilità comune a tutti i nostri operatori, impegnati da sempre a curare i più deboli e a portare un messaggio di speranza e solidarietà". (ANSA).
   

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