Toscana

A Siena innovativi interventi di asportazione tumori cerebrali

Con pazienti svegli: in sala anche mediatori linguistici

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 25 LUG - Innovativi interventi di asportazione di tumore cerebrale con pazienti svegli e collaboranti sono stati effettuati dalla neurochirurgia dell'Azienda ospedaliero-universitaria senese. Due i casi, entrambi giovani pazienti non di madre lingua italiana: proprio la valutazione dell'area del linguaggio il leitmotiv degli interventi.
    Agli interventi sono stati sottoposti una donna con una neoplasia nell'area frontale sinistra, in prossimità dell'area espressiva del linguaggio e motoria e un uomo con una neoplasia nel lobo temporale sinistro, in prossimità dell'area della comprensione del linguaggio. L'équipe multidisciplinare è stata coordinata da Francesca Tarantino con Salvatore Chibbaro come primo operatore, coadiuvato da Franco Moruzzi. "Per rimuovere le lesioni nelle aree del movimento e della parola e preservare le loro funzioni cognitive superiori - spiega Tarantino - è stato necessario parlare con i pazienti nel corso di tutto l'intervento sul cervello. A tal fine è stato fondamentale modulare il piano di anestesia". "Entrambi i pazienti si esprimevano in un buon italiano come seconda lingua - osserva ancora - e sono stati aiutati dalle mediatrici linguistiche che sono state presenti in sala operatoria" e che "hanno dato un contributo importate perché durante l'intervento era fondamentale valutare e proteggere tutte le competenze linguistiche dei pazienti".
    Chibbaro spiega che "durante la procedura chirurgica per monitorare l'integrità funzionale delle aree cerebrali sottoposte ad intervento è stato chiesto ai pazienti sia di descrivere delle immagini che vedevano, che di leggere dei testi nella loro lingua madre. Per proteggere anche le aree motorie più profonde sono stati usati stimoli elettrici cranici con registrazione diretta e continua (real time) delle risposte dagli arti, usando un metodo innovativo messo a punto dal neurochirurgo e neurofisiologo dello staff, Alessandro Zalaffi.
    Grazie a queste tecniche evolute, che comprendono anche l'utilizzo del modernissimo esoscopio con filtri per sostanze fluorescenti, è stato possibile asportare più del 90% di entrambi i tumori", "senza generare danni cerebrali permanenti, preservando tutte le funzioni superiori". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it