Toscana

Codice rosa,in Toscana nel 2023 accolti 1902 adulti e 400 minori

Progetto nato a Grosseto e poi esteso a tutta la regione

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 03 OTT - Sono 2302, di cui 400 minori, le persone prese in carico nel 2023 grazie al Codice rosa, ovvero il percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza (in particolare donne, bambini e persone discriminate), un'esperienza pilota tenuta a battesimo in Toscana nel 2009 a Grosseto, poi successivamente estesa a tutta la regione e che dal 2012 ha offerto protezione a 30.119 individui. I dati sono stati presentati a Firenze in occasione della consueta convention regionale, la quinta, che chiama a confronto sul tema i professionisti delle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Toscana, permettendo lo scambio anche di buone pratiche.
    Delle 2302 persone accolte lo scorso anno 1902 sono adulti e tra questi l'81,5% donne (1551). Per tre quarti hanno tra 18 e 49 anni. I minori presi in carico sono 400: più della metà (il 58,8%) hanno tra 12 e 17 anni e i più numerosi (32,3%) sono quelli tra 15 e 17. Nel 2022 erano stati 2138 gli accessi, di cui 358 i minori, e 1918 (con 272 minori) nel 2021. Il picco maggiore si è toccato nel 2016 con 3426 casi: 3268 nel 2014, 3142 nel 2017, 2998 nel 2013, 2799 nel 2018.
    "Questa rete costituisce un'assoluta eccellenza riconosciuta come modello a livello nazionale" sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani intervenuto all'evento e che poi ha ringraziato Vittoria Doretti, responsabile del programma, "per l'impegno profuso in tutti questi anni nel far crescere l'esperienza e formare, attivare e sensibilizzare i professionisti del sistema sanitario regionale". Di alleanza tra donne e dell'importanza di costruire una cultura del rispetto per contrastare la violenza parla la capo di gabinetto del presidente Giani Cristina Manetti, ideatrice della Toscana delle donne. "Si tratta di un progetto concreto, ancorato ai valori della nostra Costituzione - ha detto l'assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini -. La rete regionale Codice Rosa tiene insieme l'assistenza sanitaria pubblica con i diritti. Non è un semplice percorso nei pronto soccorso, ma un vero e proprio processo culturale che parte dal sistema sanitario e che ha contribuito a far emergere fenomeni che spesso rimangono sommersi, offrendo cura e protezione a chi ne è vittima. Un'esperienza che nei prossimi mesi si arricchirà con servizi specifici per i crimini d'odio" . (ANSA).
   

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