Toscana

Assunti i primi 18 giovani medici per aree disagiate e isole

Avranno benifit economici, percorsi di carriera e formazione

SCIOPERO MEDICI

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 14 DIC - Hanno preso servizio i primi giovani medici che hanno vinto i concorsi per colmare la carenza di specialisti negli ospedali e nei presidi dell'isola d'Elba (Livorno), della montagna e delle aree interne. Lo annuncia la Regione Toscana che ricorda come questo sia l'esito di una procedura "unica sul piano nazionale" messa in campo dalla Toscana con l'obiettivo anche di dare una risposta positiva alle aspettative dei neo medici offrendo loro benifit economici, percorsi di carriera e occasioni di professionalizzazione e formazione.
    Ad oggi sono state assunte 18 persone: uno specializzando radiologo, un geriatra e un medico di igiene e medicina preventiva all'ospedale di Portoferraio all'isola d'Elba, un medico specializzando in cardiologia a Cecina, un medico di urgenza all'ospedale di Pescia, uno specializzando ortopedico all'ospedale di Borgo San Lorenzo, tre medici specializzandi di igiene e medicina preventiva per le zone distretto Casentino, Valtiberina e Val di Chiana aretina, due medici di medicina interna all'ospedale del Casentino, due specializzandi ortopedici e uno specializzando nefrologo all'ospedale di Nottola a Montepulciano, due specializzandi di psichiatria per la zona Amiata grossetana Colline metallifere grossetana, due specializzandi di igiene e medicina preventiva per la zona distretto colline dell'Albegna.
    Il presidente Eugenio Giani e l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini hanno fatto un primo bilancio: "l'adesione registrata ai concorsi - dicono - conferma che la finalità è stata compresa. I giovani medici hanno visto nel percorso di carriera offerto un'opportunità per la propria vita professionale". Bezzini precisa poi che "ci sono sicuramente delle criticità che devono essere considerate poiché alcuni dei candidati idonei hanno rinunciato alla chiamata e restano alcuni posti a concorso tuttora scoperti. Questi elementi ci devono far riflettere su una maggiore comunicazione e cooperazione istituzionale sinergica tra Regione, aziende del sistema sanitario ed università". "Una partenza comunque positiva - conclude Bezzini -: sapevamo che era una grande sfida e continueremo a lavorare per invertire questo paradigma". (ANSA).
   

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