Trentino

Caporalato: lavoratori in nero controllati anche con Gps

15 ore al giorno per 500 euro al mese. Sette denunciati da Gdf

Una manifestazione di lavoratori stranieri in una foto di archivio

Redazione Ansa

Lavoratori in nero costretti a lavorare sotto il controllo del Gps. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Bolzano che ha portato alla luce il caso di una quarantina di immigrati, soprattutto pachistani, indiani e algerini, impegnati nella consegna porta a porta di volantini pubblicitari tra il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Lombardia. Sette le persone denunciate. Dalle indagini è emerso che i lavoratori erano costretti a prestare la loro opera in condizioni indecorose e sotto continua sorveglianza, appunto anche attraverso il Gps, per più di 15 ore al giorno, sei giorni alla settimana, per 500/700 euro al mese. E venivano portati sui posti di lavoro con furgoni fatiscenti. Tramite un sistema ad hoc di ditte individuali e società riconducibili alle stesse persone, con base a Rosà in provincia di Vicenza, è stato messo in piedi un giro di mano d'opera completamente in nero. I lavoratori vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie, esposte a continue minacce e private dei loro documenti.

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