Volontari e vigili del fuoco sono al lavoro a Moena per ripulire strade e scantinati dopo l'alluvione che ha colpito la località turistica in Val di Fassa. Al momento, sottolineano al Dipartimento della Protezione civile, la situazione meteo è in miglioramento e restano evacuate una cinquantina di persone che hanno passato la notte la'interno di una palestra. Nel corso della giornata ci sarà una riunione dei soccorritori al comando dei vigili del fuoco per vedere l'evolversi della situazione e decidere gli interventi necessari al ripristino della normalità.
Le eccezionali piogge che nel pomeriggio di ieri hanno flagellato gran parte del Trentino hanno lasciato dietro di sé danni e disagi alla circolazione. La zona maggiormente colpita dalle piogge è stata la bassa valle di Fassa ed in particolare l'abitato di Moena.
L'acqua ha invaso il centro di Moena nel tardo pomeriggio, tra le 17.30 alle 18, creando in breve un vero e proprio torrente di fango, alimentato anche dall'esondazione del rio Costalunga. Smottamenti si sono registrati anche lungo la circonvallazione di Moena, provocando il blocco della circolazione. A scopo precauzionale una cinquantina persone tra Moena e il passo San Pellegrino sono state evacuate dalle proprie abitazioni, parzialmente allagate. Le persone sono state accolte nella Scuola di Moena e hanno cenato presso un albergo. Il rifugio Taramelli, in val Monzoni a Pozzo di Fassa, è isolato. Al suo interno si trovano 13 persone, tra escursionisti e personale.
Le immagini radar della Protezione Civile del Trentino hanno evidenziato una zona circolare, con un raggio di 6 chilometri, sopra l'abitato di Moena, in cui si sono concentrate le precipitazioni con circa 130 millimetri di pioggia, come spiega una nota della Provincia di Trento.
Accertata l'eccezionalità dell'evento meteo è stata tempestivamente attivata la Sala Operativa della Protezione civile del Trentino, coordinata dal Dipartimento della Provincia autonoma e con la partecipazione - tra gli altri - dei corpi dei vigili del fuoco, le strutture della Provincia e geologi, che hanno così reso possibile la gestione dell'emergenza e gli interventi sul territorio. Il temporale, di tipo "autorigenerante", ha investito un'area di circa 150 chilometri quadrati e, come confermano i meteorologi, è stato un evento non prevedibile, sia come tempistica che come localizzazione.
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