Trentino

Un anno da Vaia: è stato come un lutto

In Trentino Alto Adige distrutti 25.000 ettari di boschi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 28 OTT - "Il 30 sono salito sull'elicottero per vedere dall'alto la situazione: ho avuto un groppo in gola, come fosse un lutto. Come quasi fosse il nonno che è venuto a mancare. Il bosco è come un nonno: ti ascolta sempre e non alza mai la voce. Ti accorgi che manca quando non c'è più, forse perché lo diamo per scontato". Mario Broll è il responsabile della Sezione foreste della Provincia autonoma di Bolzano e ricorda così i segni lasciati dalla tempesta Vaia, un anno fa.
    Tra sabato 27 e le prime ore di martedì 30 ottobre 2018 sull'Italia il si sono abbattute violentissime raffiche di scirocco, mareggiate, straordinarie onde di marea sull'alto Adriatico e piogge alluvionali soprattutto sulle Alpi orientali, colpendo circa 500 comuni e un territorio complessivo di 2,3 milioni ettari, di cui 1,4 milioni di ettari di foreste. In Trentino Vaia ha causato danni per 360 milioni di euro, schiantando 4.059.000 metri cubi di legname su 19.545 ettari di superficie, di cui 7.800 ettari con un danno superiore al 90%.
   Più della metà dei danni è localizzata in una piccola parte del territorio provinciale nelle Valli di Fiemme e Fassa (soprattutto Cavalese e Primiero), nell'Alta Valsugana (Borgo e Pergine) e Grigno.
"In Alto Adige è stato registrato 1 milione e mezzo di legname distrutto, che corrisponde circa a 2 milioni di alberi, una superficie totale di 5.930 ettari ripartita in 1.463 superfici per un totale di 2.110 proprietari colpiti, cioì l'1,7 % della superificie forestale totale della Provincia autonoma di Bolzano. La tempesta qui ha avuto quattro epicentri: uno in val d'Ultimo, uno nella zona del Catinaccio e del Latemar, uno in val Badia e val Aurina ed uno in val Pusteria", spiega Broll.   

"Un anno dopo la tempesta Vaia - aggiunge l'assessore provinciale Arnold Schuler - l'importanza della foresta, del suo sviluppo e della sua gestione sostenibile è ancora più evidente. Inoltre, il lavoro di bonifica è a buon punto perché tutte le parti interessate nella nostra provincia collaborano in modo efficiente".  In tutta la provincia di Bolzano la superficie interessata dagli schianti ammonta a 5.918 ettari, pari all'1,7% dell'intera superfice forestale della provincia. I singoli Ispettorati forestali hanno predisposto 124 progetti in ben 70 Comuni con un budget attorno ai 3,5 milioni di euro. Per ripristinare la stabilità del suolo ed evitare la perdita di fertilità sono stati avviati 64 progetti (investimento di 7,4 milioni), per quanto riguarda il premio per l'esbosco del legname schiantato sono in corso di pagamento circa 7,5 milioni di euro per 36 domande di proprietari pubblici e 522 domande di proprietari privati.  Per il ripristino delle foreste, nei vivai provinciali sono stati seminati in primavera 9,5 kg di semi di abete rosso e 17,5 kg di semi di larice. Il fabbisogno è pari a 150.000-200.000 piantine in più all'anno rispetto alla media. Tra il 2020 e il 2025 è stata pianificata la messa a dimora di 1.017.800 piantine, di cui 487.700 abeti rossi, 372.000 larici, 47.000 cirmoli, 10.000 pini silvestri e 101.100 latifoglie varie. La Ripartizione foreste ha poi avviato una collaborazione con l'Università di Bolzano per comprendere il comportamento delle aree interessate nei prossimi anni, e con l'Università di Padova per il monitoraggio del bostrico, il pericoloso insetto che nascono grazie alla grande quantità di legno a terra. I primi risultati sono confortanti: grazie allo sgombero del legno in tempi rapidi il numero degli insetti risulta piuttosto contenuto. (ANSA).

 

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