(ANSA) - TRENTO, 9 DIC - Per un autistico tagliarsi i capelli
può essere traumatico. Trovare un barbiere disposto ad
affrontare una situazione potenzialmente complicata da gestire
non è facile.
Mamma Teresa e papà Roberto - lo ha raccontato lei stessa
sul suo blog "Dammi bacio, dammi bacio" - sono saliti in
macchina e hanno percorso 250 chilometri per portarlo a tagliare
i capelli, visto che nel capoluogo meneghino i tentativi per
trovare "uno dei pochi barbieri rimasti a Milano che ancora
fosse disposto a farci entrare nel suo salone" erano andati a
vuoto. Christian ha scelto di lavorare con i bambini autistici
dopo l'incontro con Tommy, affetto da una lieve forma di
autismo, e così ha conosciuto il concetto di "quiet hours".
Il barbiere dei bambini 'speciali'
A Rovereto Christian Plotegher adotta il principio "quiet hours"