(ANSA) - TRENTO, 26 MAR - L'epidemia in Italia è iniziata
molto prima del 20 febbraio e sono necessarie strategie di
contenimento aggressive per controllare la diffusione di
Covid-19 ed evitare esiti catastrofici per il sistema sanitario
nazionale. Queste le risultanze dello studio del gruppo di
ricercatori italiani, tra cui i trentini Marco Ajelli, Giorgio
Guzzetta, Valentina Marziano, Piero Poletti, Filippo Trentini e
Stefano Merler della Fbk di Trento, dal titolo "The early phase
of the Covid-19 outbreak in Lombardy, Italy", pubblicato
sull'archivio pubblico Arxiv, disponibile in rete.
I risultati hanno permesso di stimare che ogni persona
infetta può trasmettere l'infezione a più di tre persone in
media, e che il tempo tra un'infezione e l'altra è di circa 6,5
giorni. "Questi due numeri, combinati assieme - commenta Stefano
Merler - dimostrano il potenziale esplosivo di una epidemia di
Covid-19. Se non controllata, potrebbe portare all'infezione di
circa il 70- 80% della popolazione in pochissimi mesi, con un
impatto devastante in termini di mortalità e di carico sul
servizio sanitario, e sulle terapie intensive in particolare".
Lo studio mostra che nella notte del 20 febbraio 2020, in cui
è stato confermato in Lombardia, e in Italia, il primo caso di
Covid-19, l'epidemia era già diffusa in gran parte dei comuni
del sud della regione, con centinaia di casi scoperti
retrospettivamente grazie ad un enorme lavoro di test da parte
degli operatori sanitari. Nella settimana successiva, la
Lombardia ha registrato un aumento molto rapido del numero di
contagi. Per mettere a fuoco la prima mappatura delle infezioni
da Covid-19 in un Paese occidentale, gli studiosi hanno preso in
analisi i primi 5.830 casi confermati in laboratorio. (ANSA).
Coronavirus: Fbk Trento, epidemia prima del 20 febbraio
I ricercatori, era già diffusa in comuni meridionali Lombardia