(ANSA) - SANREMO, 04 MAR - "Chi mi ridarà la vita che ho
perso in questi anni? Nessuno, non si può tornare indietro, ma
si può rimediare, non si possono perdere altre gare senza avere
colpe. La mia bimba mi vedrà in gara per qualificarmi, e poi
alle Olimpiadi perché ho tanta determinazione a chiudere questo
cerchio: ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e vinco
sul campo da gara": Sul palco dell'Ariston Alex Schwazer
racconta la sua determinazione a "essere di nuovo giudicato
dalla giustizia sportiva alla luce dei nuovi fatti", dopo che il
gip di Bolzano, a pochi mesi dai Giochi di Tokyo, ha archiviato
le accuse penali per doping a suo carico, sostenendo che le
imputazioni del 2016 si basavano su provette manipolate.
"Dopo quattro anni e mezzo ho trovato un giudice coraggioso
che voleva andare fino in fondo, voleva vederci chiaro e questa,
nella sfortuna, è stata mia fortuna", spiega il marciatore
altoatesino, ancora colpevole per la giustizia sportiva
internazionale. A sostenerlo, in questi anni di battaglia, è
stata la famiglia: "Ho una bimba di 4 anni, un bimbo che sta per
compiere cinque mesi. La famiglia mi ha aiutato a dare il giusto
peso alle cose, in mezzo a tanta amarezza". (ANSA).
Sanremo: Schwazer, dopo tribunale voglio vincere sul campo
"Voglio essere giudicato alla luce dei nuovi fatti"