(ANSA) - TRENTO, 09 FEB - Il mercato del lavoro in
Trentino è in netta ripresa. L'ultima conferma arriva dai dati
dell'osservatorio di Agenzia del Lavoro: a novembre -
sottolineano Cgil, Cisl e Uil - le assunzioni sono solidamente
superiori ai livelli pre pandemia, con un incremento dello 10%
rispetto allo stesso mese del 2019.
Positivo anche il saldo occupazionale che nei primi 11 mesi
dell'anno segna 140.621 assunzioni a fronte di 130.069
cessazioni lavorative, con le prime che prevalgono sulle seconde
per 10.552 unità. Un dato influenzato anche dal fatto che le
cessazioni si sono ridotte del 2,2%. A mancare, però, è la
stabilità lavorativa. Nel confronto con il 2019, infatti, il
lavoro stabile cala del 14,9%, 2.496 rapporti in meno. Si
riducono sia i nuovi contratti a tempo indeterminato sia le
trasformazioni da contratti a tempo. In riduzione anche
l'apprendistato (-11,7%).
Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi sottolineano
come "i nuovi rapporti di lavoro siano ancora prevalentemente
instabili. Quindi si crea nuova occupazione, ma ancora di scarsa
qualità. Gli imprenditori non si fidano della ripresa in atto e
puntano a forme flessibili e meno costose. Una dinamica che si
scarica sui lavoratori e le lavoratrici".
La preoccupazione è che le imprese possano ulteriormente
rafforzare questa cautela, per paura che la ripresa economia sia
bruscamente raffreddata dai rincari dei costi energetici e dai
costi delle materie prime, ma anche dai timori per gli effetti
della transizione ecologica. Da qui la richiesta alla Provincia
per agire su un duplice fronte: da una parte favorire la
creazione di occupazione stabile di qualità, anche usando la
leva degli incentivi alle imprese; dall'altra accelerare sulle
politiche industriali, sostenendo con determinazione il
passaggio alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.
(ANSA).
In Trentino assunzioni meglio del 2019, ma è lavoro precario
Tra gennaio e novembre sono dello 0,4% superiori