(ANSA) - TRENTO, 18 FEB - Sono 26.000 i soggetti coinvolti
nel lavoro domestico in Trentino-Alto Adige.
I dati Inps mostrano un maggior numero di badanti (68,3%)
rispetto alle colf; le prime fanno segnare una crescita continua
negli anni che ha portato al superamento delle seconde nel 2011.
Grazie alla "sanatoria" e agli effetti del Covid, nel 2020 anche
il numero di colf ha registrato un leggero aumento. Il 55,9% dei
lavoratori domestici proviene dall'Est Europa, seguito dal 28,7%
di italiani, con la netta prevalenza del genere femminile
(93,1%). L'età media del lavoratore domestico è di 51 anni.
Quasi il 70% dei lavoratori ha lavorato meno di 50 settimane ed
il 46% in convivenza.
Il datore di lavoro ha un'età media di 64,6 anni ed è in
prevalenza donna (56%). Nel 2020 le famiglie in Trentino-Alto
Adige hanno speso 117 milioni di euro per la retribuzione dei
lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR), i quali hanno
prodotto un valore aggiunto di circa 300 milioni di euro.
Province a confronto A livello provinciale, Trento e Bolzano
sono pressoché in parità. Bolzano prevale lievemente per il
numero di colf (51,6%). In termini relativi, ancora Bolzano
comprende un numero maggiore sia di colf (4 ogni mille abitanti,
contro 3,7 di Trento) che di badanti (13,1 ogni 100 anziani,
contro 11,7 di Trento).
Prospettive demografiche
Osservando le prospettive demografiche, si nota come nel 2050
il numero di badanti sia destinato potenzialmente ad aumentare:
vi saranno 81 mila anziani in più (almeno 80 anni) contro una
diminuzione di 12 mila bambini (0-14 anni). In opposizione al
panorama nazionale che vedrà una preminenza della componente
anziana, la componente infantile sarà più numerosa (14,2%
contro 12,9% della componente anziana); tuttavia, il divario
andrà assottigliandosi. (ANSA).
Colf e badanti, in Trentino-Alto Adige sono 26.000
I datori di lavoro sono cresciuti dell'8% rispetto al 2019