(ANSA) - TRENTO, 27 SET - La proposta di regolamento della
Commissione europea per l'uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR)
che, se venisse applicata così come è ora, imporrebbe all'Italia
una riduzione del 62% dell'uso dei fitofarmaci, appare oggi "più
che mai una proposta inadeguata e debole, in particolare per la
mancanza di adeguati studi di impatto da parte delle autorità
europee che non hanno considerato i possibili effetti sulle
aziende conseguenti all'applicazione delle strategie". Questa la
risposta di Assomela, l'Associazione dei produttori di mele
italiani, che rappresenta circa il 75% della produzione melicola
nazionale ed il 20% di quella europea, alla consultazione
pubblica promossa dalla Commissione.
La proposta della Commissione, che trasforma in
regolamento quello che prima era una direttiva - sostiene
Assomela - "sarebbe estremamente penalizzante per il settore
ortofrutticolo italiano ed europeo che da anni continuano ad
investire nello sviluppo e nell'applicazione di soluzioni
sostenibili per la protezione delle colture". Per i produttori,
inoltre, "l'inevitabile calo della produzione agricola europea
potrebbe aumentare la dipendenza dalle importazioni da Paesi
terzi, di qualità e sicurezza meno verificabili, alle quali, al
momento, non verrebbero applicate le stesse condizioni imposte
ai produttori europei".
Un altro elemento molto preoccupante della proposta del
regolamento è per l'associazione la definizione poco chiara di
"aree sensibili" in cui l'uso di tutti i prodotti fitosanitari
sarebbe vietato. "Un divieto totale dei prodotti fitosanitari in
queste aree, oltre alla perdita di produzione, potrebbe favorire
la comparsa di nuovi parassiti e di malattie secondarie", si
legge ancora nella comunicazione di Assomela. (ANSA).
Assomela, proposta Ue sui fitofarmaci inadeguata e debole
Produttori contrari a riduzione pesticidi del 62% per l'Italia