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(ANSA) - TRENTO, 29 OTT - Ci sono anche due
attiviste-pazienti trentine dietro la mozione approvata giovedì
in Consiglio provinciale per sensibilizzare sulle "patologie
femminili invisibili". Laura Laguardia e Cecilia Bighelli fanno
parte del Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo,
impegnato a livello nazionale dall'estate 2021.
Cecilia spiega che, a differenza della maggior parte delle
persone che soffrono di questa patologia, è stata fortunata,
perché le prime ginecologhe a cui si è rivolta le hanno nominato
la vulvodinia. "In questo modo, attraverso internet sono
riuscita ad arrivare a un gruppo di medici specializzati", dice.
Studentessa di Giurisprudenza a Trento, Laura ha iniziato a
provare dolore all'età di 12 anni, "fin dal primo ciclo
mestruale", racconta. Dopo anni in cui il dolore è andato
crescendo, due anni fa "ho iniziato a stare ferma nel letto
perché non riuscivo a sedermi, a stare in piedi, a camminare".
"Grazie a una dottoressa di Trento - dice - sono arrivata a
capire che quel dolore non era normale e, dopo diversi esami,
sono arrivata alla diagnosi. Dopo due anni di cura posso dire di
vedere dei miglioramenti netti, anche se la vulvodinia è una
patologia con alti e bassi".
Queste malattie sono ritenute "invisibili" perché sono ancora
poco studiate, come tutte le patologie che riguardano il corpo
femminile. "La mancanza di formazione è un problema trasversale
al nord e al sud del Paese", tiene a sottolineare Laura, che è
originaria di Matera.
A dicembre partirà in Trentino un gruppo di auto mutuo aiuto,
co-organizzato dalle due attiviste assieme all'associazione Ama,
per persone che soffrono di vulvodinia e di dolore al pavimento
pelvico. Il gruppo sarà facilitato da Cecilia, che ha già
esperienza in questo campo. "A Torino - spiega - ho partecipato
ad un gruppo di auto mutuo aiuto attivo da 4 anni. Tornata a
Rovereto, ho deciso di contattare Ama per attivare un percorso
di questo tipo". (ANSA).
Vulvodinia: sì a mozione anche grazie ad attiviste-pazienti
Hanno promosso il documento approvato in Consiglio provinciale