(ANSA) - ROMA, 20 FEB - Neve dimezzata sulle Alpi, laghi e
fiumi in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate,
corsi d'acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica
"media" in tre delle sette autorità di distretto del Fiume Po,
dell'Appennino settentrionale e dell'Appennino centrale. È il
quadro delineato da Legambiente che reputa "preoccupante la
carenza di neve, con il 53% in meno sull'arco alpino, e in
particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%", secondo i
dati di Cima Research Foundation.
Legambiente pensa ad una strategia strutturata in otto punti,
con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano
da una parte l'adattamento ai cambiamenti climatici, e
dall'altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua
evitandone anche gli sprechi. A partire dai prossimi mesi,
infatti, spiega l'associazione, "la domanda di acqua per uso
agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che
sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà
insostenibile rispetto alla reale disponibilità".
Le proposte prevedono di favorire la ricarica controllata
della falda, con l'obbligo di recupero delle acque piovane
attraverso l'installazione di sistemi di risparmio idrico e il
recupero della permeabilità e attraverso misure di "de-sealing"
in ambiente urbano, oltre alla creazione di laghetti e piccoli
bacini e alla riduzione delle perdite di rete idrica. Si propone
inoltre il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura,
l'utilizzo dei criteri minimi ambientali nel campo dell'edilizia
per ridurre gli sprechi, il riutilizzo dell'acqua nei cicli
industriali e l'introduzione di misure di incentivazione e
defiscalizzazione in tema idrico. (ANSA).
Siccità: allarme Legambiente, sulle Alpi 53% di neve in meno
Laghi e fiumi in sofferenza, governo delinei strategia nazionale