(ANSA) - TRENTO, 01 MAR - La Corte d'Assise di Trento ha
confermato in appello la condanna per Saverio Arfuso, 50 anni,
calabrese di Cardeto, che, secondo l'accusa nata dall'inchiesta
'Perfido', aveva un ruolo apicale negli interessi della
'ndrangheta nei comuni di Albiano e Lona-Lases, in Trentino. In
primo grado Arfuso - primo condannato per mafia in Trentino -
aveva ricevuto 10 anni e 10 mesi di reclusione per associazione
mafiosa oltre al reato di riduzione in schiavitù.
Sono stati inoltre riconosciuti 30.000 euro alle persone
offese, cioè i tre lavoratori cinesi ridotti in schiavitù nelle
cave di porfido, e 10.000 euro per ciascuno degli enti e delle
istituzioni costituitesi parti civili.
"Esprimiamo soddisfazione per la conferma dell'impianto
accusatorio e del riconoscimento del ruolo della Cgil nel
presidio del territorio nella lotta alla mafia", commenta al
termine dell'udienza a porte chiuse Giovanni Guarini, avvocato
del sindacato e dell'associazione Libera di Trento, tra le parti
civili nel procedimento. (ANSA).
'Ndrangheta: confermata prima condanna per mafia in Trentino
Legale di parte civile: conferma dell'impianto accusatorio