(ANSA) - BOLZANO, 15 DIC - Nel suo ultimo lavoro, l'Ipl |
Istituto Promozione Lavoratori punta i riflettori sulle
dichiarazioni dei redditi del 2022 (relative all'anno d'imposta
2021) e precisamente sul reddito da lavoro dipendente. "Balza
subito all'occhio - osserva la ricercatrice Ipl Maria Elena
Iarossi - come l'emergenza sanitaria abbia avuto dei riflessi
anche sulle dichiarazioni dei redditi.
In Alto Adige i redditi da lavoro dipendente e assimilati
nonché gli altri redditi da lavoro dipendente assommano a
6.336.597.000 euro, corrispondenti al 59,8% dei redditi totali
dichiarati dalle persone fisiche. Tale quota risulta nettamente
maggiore rispetto al 53,7% dell'Italia.
In Alto Adige, nell'anno d'imposta 2021, la parte più
consistente della somma di reddito da lavoro dipendente è stata
generata dal settore terziario, nel quale viene dichiarato il
70,3% del reddito complessivo. In particolare si distinguono il
settore pubblico (30,5%) e il settore dei servizi privati
(18,6%). I settori del commercio e dell'alberghiero, invece,
valgono rispettivamente il 12,7% e l'8,5%. Un quarto del reddito
totale è generato dal settore produttivo, suddiviso tra
manifatturiero (18,4%) ed edilizia (7,4%). Il 3,9% rimanente
deriva dal settore dell'agricoltura.
Lo scorso anno avevamo già appurato che tra l'anno d'imposta
2019 (anno prepandemia) e il 2020 il numero dei percettori di
reddito da lavoro dipendente si era ridotto di circa 12.000
unità. Con i dati più attuali è ora possibile verificare che nel
2021, l'anno delle parziali riaperture, il recupero è stato
piuttosto limitato, in quanto il numero dei contribuenti risulta
essere ancora inferiore di ben 8.829 unità rispetto al 2019
(273.432 percettori di reddito da lavoro dipendente nel 2021,
282.261 percettori di reddito da lavoro dipendente nel 2019).
(ANSA).
Ipl, con la pandemia sono crollate le dichiarazioni dei redditi
Nel 2021 quasi 9.000 in meno, ora solo leggero recupero