Trentino

A Cles una casa per il ''Dopo di noi' per persone con autismo

Necessità per centinaia di famiglie. Casi aumentano: 60 nel 2022

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 18 DIC - 'È in via di realizzazione a Cles una casa per persone con Disturbo dello spettro autistico, un progetto di abitare sociale, che risponde ad una stringente necessità delle famiglie e che nasce su iniziativa privata di una coppia di genitori.
    "L'autismo è una condizione che entra nelle famiglie con la forza di un uragano, che tutto travolge", dichiara in una nota Giovanni Coletti, presidente della Fondazione trentina per l'autismo onlus e padre di due gemelle di 34 anni. "Quando sono nate le mie figlie nulla si sapeva dell'autismo. Le prime diagnosi sono arrivate quando le bambine avevano già 7-8 anni.
    Con mia moglie ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato ovunque. Poi i bambini crescono, anzi sono già cresciuti ed esiste una folta schiera di adulti autistici assistiti da genitori anziani, che invocano il 'Dopo di noi"'.
    Una necessità ineludibile per centinaia di famiglie in Trentino, che ancora non trovano risposta nelle istituzioni. I casi sono in netta crescita: 60 nuove diagnosi in provincia nel solo 2022. "Qualche passo avanti è stato fatto, - continua Coletti - ma ancora le istituzioni scaricano sulle famiglie una gestione, che a volte crea grandissimi problemi all'interno della famiglia stessa, causando un terremoto che solo chi vive questa situazione può capire. In particolare quello che è comunemente chiamato "Dopo di noi", che in realtà sarebbe da predisporre nel "durante noi", resta ancora un salto nel buio!".
    "L'elevata incidenza della patologia ha creato nel tessuto sociale una piaga di sofferenza nella quale le famiglie nuotano per cercare, a più riprese, risposte efficaci", spiega Annachiara Marangoni, direttrice di Casa "Sebastiano", primo centro in Italia destinato alla riabilitazione socio sanitaria di adolescenti e adulti con autismo.
    Coletti fa appello alle istituzioni e lancia un messaggio: "Questo periodo per tante famiglie che vivono l'autismo significa solitudine: dedicate qualche minuto, anche una telefonata, per farli sentire meno soli, ai vostri bambini e bambine parlate di queste persone speciali, perché non le escludano dai giochi e dalle attività. Ognuno può fare la differenza e dare anche solo un piccolo segno, è importante il sostegno di tutti!". (ANSA).
   

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