(ANSA) - ROMA, 23 DIC - Creare un ponte tra passato e futuro,
l' immaginario classico e i simboli espressivi della
contemporaneità pescando, anzi ''rubando'', a piene mani nel
patrimonio della tradizione e nell' enorme mare del mondo
digitale. Ozmo, lo street artist toscano conosciuto da anni per
le incursioni in luoghi pubblici che da Milano hanno varcato i
confini italiani spaziando dall' Europa a Shanghai, porta ora al
chiuso il suo gesto creativo.
Ozmo, nome d' arte di Gionata Gesi, attualmente vive e lavora
a Parigi, dove ha spesso legato le sue uscite a frangenti
politici come le frizioni Emmanuel Macron e Giorgia Meloni sulla
questione dei migranti. ''Di fatto - spiega all' ANSA - sono un
ladro di icone. La mia pratica consiste nell' appropriazione di
immagini della storia dell' arte, dall' antichità al
Rinascimento e fino all' Ottocento, in un mix con i fumetti, la
pubblicità, personaggi pop e marchi e famosi. L' 'uso di Google
come se fosse la mia Biblioteca di Alessandria mi consente
entrare negli archivi dei musei e 'rubare' proprio come Arsenio
Lupin nei lunghi più prestigiosi e difficili da violare''. E'
accaduto così anche nel prestigioso Kings College di Londra,
dove la scorsa primavera l' artista è stato invitato a
realizzare un' opera partendo dalla loro enorme collezione di
archivio di sculture classiche appunto iconiche.
A Trento i suoi stencil rivisitano le incisioni di Frans
Huys e Cornelis Floris, due artisti del Seicento, trasportandole
su pvc riciclato. Nella Grande Mela dal 17 gennaio a metà
febbraio gli enormi pastelli su tela riuniti sotto il titolo
''The Glitched Gods of Olympus'' (Gli Dei difettati dell'
Olimpo) occuperanno il salone espositivo dell' Istituto Italiano
di Cultura. (ANSA).
Ozmo, ''Sono un ladro di icone e ora punto a New York''
Per lo street artist mostra a Trento e a gennaio la Grande Mela