Trentino

Fuga di cervelli dall'Alto Adige è in aumento

Il 16% entro 10 anni dal diploma si trasferisce fuori provincia

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 11 GEN - Quanti diplomati si trovano sul mercato del lavoro altoatesino dopo la maturità? Chi entra direttamente nel mercato del lavoro e chi prosegue gli studi? Quanto è alta la percentuale di lavoratori autonomi? Quanti diplomati abbandonano l'Alto Adige? Questi e altri aspetti importanti per il nostro mercato del lavoro sono l'oggetto delle due Mercato del lavoro-news del Servizio Mercato del lavoro. È stata analizzata la posizione professionale delle persone diplomatesi negli anni dal 2005 al 2012 a 10 anni dal conseguimento della maturità.
    "In tutte le scuole secondarie superiori, il 40% entra nel mercato del lavoro entro i primi sei mesi dal diploma. Per il 60%, la maturità è una tappa del percorso formativo", afferma Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro, fornendo una prima panoramica. La percentuale di diplomati che sei mesi dopo la maturità si sono inseriti nel mercato del lavoro altoatesino varia notevolmente a seconda della scuola superiore frequentata: il 15 per cento dei diplomati dei licei è occupato in Alto Adige sei mesi dopo la maturità, mentre quasi il triplo dei diplomati degli istituti tecnici ad indirizzo economico, tecnologico o agrario è occupato.
    Con i dati pubblicati, l'Osservatorio traccia un fenomeno noto come "fuga di cervelli": l'esodo di lavoratori qualificati dalla nostra provincia. "Se si considerano i diplomati dal 2005 al 2012 di tutti i tipi di scuola superiore, a dieci anni dal diploma il 14% ha lasciato l'Alto Adige per altri Paesi, mentre il 2% si è trasferito in regioni italiane. La tendenza all'emigrazione è in aumento per tutti i tipi di scuola superiore analizzati. Ciò appare chiaro se si confrontano i diplomati del 2005-2009 con quelli del 2009-2012: "La percentuale di coloro che si trasferiscono all'estero è aumentata in modo significativo; la percentuale di coloro che si trasferiscono nelle regioni italiane è leggermente inferiore", spiega Luther, indicando la lingua della scuola come un fattore chiave. Sono proprio i diplomati delle scuole superiori di lingua tedesca a voltare le spalle all'Alto Adige. (ANSA).
   

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