(ANSA) - TRENTO, 12 FEB - Un nuovo cuore artificiale che
potrebbe salvare, solo in Italia, fino a 300 pazienti in più
all'anno, con un impatto enorme sui trapianti in campo
internazionale. È il progetto a cui lavora da dieci anni il
cardiochirurgo trentino Gino Gerosa, direttore dell'Unità
operativa complessa di cardiochirurgia dell'Azienda
ospedale-università di Padova e del Centro Gallucci di Padova.
Nato a Rovereto, Gerosa è famoso nel mondo per i suoi trapianti
di cuore "estremi" pienamente riusciti, con i quali ha talvolta
sfidato limiti e divieti normativi pur di salvare vite umane.
"Ogni anno in Italia sono in media 700 i pazienti cardiopatici
iscritti alle liste d'attesa per un trapianto. Di loro meno del
30 per cento riceve un cuore nuovo a causa dell'insufficiente
numero di organi provenienti da donatori", ha ricordato lo
specialista durante la presentazione del progetto a Trento. "Il
nuovo progetto di ricerca, che sta per prendere avvio grazie a
un'importante fonte di finanziamento (grazie ai vari
finanziatori pubblici e privati che hanno scelto l'anonimato è
stato raggiunto l'obiettivo dei 50 milioni di euro di risorse
necessarie), riguarda la creazione di un prototipo di cuore
artificiale che sia più piccolo e meno rumoroso di quelli già
attualmente esistenti e che, al momento, vengono utilizzati come
una sorta di 'organo ponte', prima dell'impianto di un nuovo
cuore naturale", spiega Gerosa. L'evento - un talk a più voci
sulle frontiere della cardiochirurgia - curato da Muse e Mart in
collaborazione con l'Aido, ha richiamato più di 100 persone, tra
cui l'assessore provinciale alla salute Mario Tonina. (ANSA).
Nuovo cuore artificiale potrebbe salvare 300 pazienti all'anno
Il cardiochirurgo Gerosa, prototipo più piccolo e meno rumoroso