Trentino

Edicolante da 36 anni lavora tutti i giorni

Il bolzanino Valenti, 'faticoso ma si conosce tanta gente'

Redazione Ansa

di Giuseppe Marzano (ANSA) - BOLZANO, 22 FEB - Arriva tutti i giorni alle 5.30, in sella alla sua bicicletta. Alza la saracinesca della sua edicola e, fino alle 20 della sera, serve i clienti che acquistano quotidiani, riviste, gratta e vinci, ricariche per cellulari. Questa è la vita di Giovanni Valenti che, dal suo angolo di Piazza Matteotti, da 36 anni, ha visto cambiare non solo le abitudini dei clienti, ma anche quel pezzo di città che è il cuore del quartiere Europa-Novacella di Bolzano.
    Con solo una breve pausa per il pranzo, racconta lui stesso, "passo qui 14 ore al giorno, tutti i giorni, escludendo i cinque giorni in cui non ci sono i giornali. Siccome sono solo, alzo la serranda alle 5 e mezza tutti i giorni dell'anno, senza riposo e non conosco né sabato né domenica".
    "Nell'arco di 36 anni il mio lavoro è calato e molto cambiato - prosegue l'edicolante - Un tempo era tutto cartaceo e tutto manuale. Da una parte, l'informatizzazione ci ha dato una bella mano, aiutandoci ad essere più veloci, ma dall'altra, ci ha penalizzato, perché tante persone ormai leggono i quotidiani e le riviste con gli abbonamenti online e noi ne abbiamo risentito moltissimo". La carta stampata non basta più a mantenere l'attività dell'edicola. "Cerchiamo di integrare le entrate, con i giochi, con le ricariche dei cellulari, con i pagamenti dei bollettini, i 'gratta e vinci' - racconta ancora Valenti - Così si riesce a tirare avanti ancora discretamente".
    Se la sveglia alle 5 meno un quarto è "l'aspetto negativo" del suo lavoro, l'edicolante di Piazza Matteotti sa apprezzare ciò che gli offre quel particolarissimo punto d'osservazione che è la sua edicola. "Il bello del mio lavoro è conoscere tantissima gente, tanta bella gente, di tutti i ceti, e poi avere una finestra privilegiata sul mondo, su quello che succede, sui comportamenti delle persone - spiega Valenti - La gente forse non lo sa, ma noi edicolanti diventiamo dei veri e propri confidenti, perché ci vengono a raccontare le cose più personali, magari impensabili, eppure ascoltiamo e non commentiamo". Un esempio: "Per esempio, mi raccontano di tresche d'amore tra settantenni e ottantenni. Mi raccontano tutto e, a volte, mi sento anche un po' in imbarazzo". (ANSA).
   

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